In caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta si possono prelevare tutti i soldi?

cointestatario

La Redazione risponde ai Lettori che chiedono se in caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta si possono prelevare tutti i soldi. Ben sappiamo che la cointestazione di un conto corrente bancario o postale rende proprietari in ugual misura del denaro in giacenza. Soprattutto in caso di morte di uno dei cointestatari occorre sapere quali operazioni bancarie è possibile effettuare e come procedere. E i nostri Esperti hanno indicato “Come si divide l’eredità dei soldi sul conto corrente cointestato?” all’apertura della successione.

Può anche accadere che sorgano conflitti e dissapori fra i coniugi che condividono la titolarità delle somme di denaro in deposito bancario. E allora è quanto mai opportuno sapere se in caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta si possono prelevare tutti i soldi.

L’uno dei due titolari può svuotare il conto cointestato senza che il cointestatario lo sappia? Conviene ricordare che solo in presenza di firma congiunta è necessario ottenere l’autorizzazione dell’altro titolare di conto per effettuare prelievi. Al contrario, se si opta per la forma disgiunta ciascun cointestatario ha libero accesso alle somme di denaro sul conto senza dover attendere l’approvazione dell’altro. Si procede diversamente invece in caso di decesso per cui si rimanda il Lettore a “Conto cointestato: cosa fare alla morte di un cointestatario”.

In caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta si possono prelevare tutti i soldi?

In presenza di firma disgiunta ciascun cointestatario può agire liberamente sulle somme in deposito perché ne risulta proprietario in ugual misura dell’altro. Ciò presuppone anche la facoltà di prelevare tutto il saldo in giacenza in un’unica operazione o in più momenti. Dinanzi a tale eventualità l’istituto bancario non può intervenire a bloccare le operazioni di prelievo. Può semplicemente comunicare e avvisare l’altro titolare dopo che il cointestatario ha provveduto eventualmente a svuotare il conto.

Chi subisce il furto delle proprie somme di denaro in giacenza può tuttavia affidarsi alla giustizia per ottenerne la restituzione. L’operazione di recupero risulta più semplice nel caso di marito e moglie in comunione dei beni. Ciò perché secondo quanto stabilisce l’articolo 177 del codice civile la comunione legale serve a tutelare e garantire il bene della famiglia. Pertanto se uno dei due coniugi dovesse trasferire il denaro dal conto cointestato ad uno personale dovrà rispondere della sottrazione dei soldi proprio in virtù della comunione dei beni.

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