In arrivo il Decreto della cancellazione delle cartelle fino a 5.000 euro

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Presto sarà pubblicato il Decreto che prevede una cancellazione delle cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Infatti, è in arrivo il Decreto della cancellazione delle cartelle fino a 5.000 euro. Ormai è partito il conto alla rovescia per il condono delle cartelle esattoriali come previsto già dal primo Decreto Sostegni.

In arrivo il Decreto della cancellazione delle cartelle fino a 5.000 euro

Il Decreto del MEF doveva arrivare entro il 20 giugno, ma dalle ultime notizie la pubblicazione definitiva è solo una questione di giorni. Il Decreto conterrà le modalità di cancellazione automatica delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro.

Il provvedimento contenuto nel Decreto riporterà la data esatta nella quale scatterà l’operazione di annullamento. Dopo tale data i contribuenti non avranno più debiti con il Fisco inerenti alle cartelle esattoriali previste nel provvedimento.

Ma la cosa importante che i contribuenti non dovranno fare nessuna domanda, perché la cancellazione è automatica. Ricordiamo inoltre, che la riscossione delle cartelle esattoriale è prorogata fino al 30 agosto, due mesi in più per pagare cartelle esattoriali e blocco pignoramenti.

Bisogna inoltre precisare, che non è previsto nessun rimborso per coloro che hanno pagato o pagano le cartelle soggette alla cancellazione.

Come funziona la cancellazione?

La norma prevede che saranno cancellate tutte le cartelle che, al 23 marzo 2021, avevano un importo residuo di 5.000 euro. Nei 5.000 euro si considera il capitale, le sanzioni e gli interessi.

Il condono cartelle riguarda anche eventuali cartelle oggetto di saldo e stralcio o definizione agevolata. E i fortunati sono persone fisiche e giuridiche. In riferimento alle aziende è previsto un limite e riguarda il reddito imponibile nel 2019. Infatti, il reddito non deve superare i 30.000 euro.

Da considerare anche, che non tutte le tipologie di debiti sono inclusi nel condono cartelle esattoriali. Infatti, ci sono debiti che non possono essere condonati, come ad esempio: IVA all’importazione, multe da sentenze penali, recupero aiuti di Stato, eccetera.

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