L’IMU (Imposta Municipale Unica) è la tassa che devono pagare tutti i proprietari o detentori di altri diritti reali di fabbricati, terreni agricoli e aree fabbricabili situati in Italia. Sono escluse le abitazioni principali non rientranti nelle categorie di lusso A/1, A/8 e A/9, che pagano comunque con aliquota agevolata). L’aliquota applicata per il calcolo dell’imposta non è uguale per tutti, ma dipende dal singolo Comune, che può anche stabilire particolari agevolazioni. Ma come si calcola l’ammontare dovuto e quando va saldato?
IMU 2025: le scadenze da rispettare e le modalità di pagamento
Il versamento dell’IMU è suddiviso in due rate:
- l’acconto va corrisposto entro il 16 giugno, con riferimento ai primi sei mesi dell’anno e con importo determinato sulle aliquote dell’anno precedente:
- il saldo, invece, va pagato entro il 16 dicembre e si riferisce all’intero anno solare. In tal caso, si applicano le nuove aliquote eventuale approvate dai singoli Comuni. Solo se le Amministrazioni locali non comunicano le variazioni sul portale del Ministero entro il 28 ottobre, si utilizzeranno le aliquote dell’anno precedente.
I contribuenti, tuttavia, possono decidere di pagare in un’unica rata annuale, entro il 16 giugno. Gli adempimenti devono avvenire tramite Modello F24, bollettino postale oppure circuito PagoPA.
Cosa cambia da quest’anno? Nuovi adempimenti per i Comuni
Per il 2025, è stata introdotta una novità per i Comuni: l’obbligo di invio telematico al Dipartimento delle Finanze del prospetto delle aliquote IMU. In questo modo, i contribuenti potranno controllare direttamente dal portale ufficiale del Ministero dell’Economia se ci sono variazioni per la determinazione dell’importo da pagare, a seconda delle varie categorie catastali. Se il prospetto è stato pubblicato, già in fase di acconto possono essere usate le nuove aliquote.
Tra le altre novità, ci sono l’introduzione della deduzione IMU al 100% per gli immobili usati dalle imprese per l’esercizio della propria attività produttiva.
Sanzioni per chi non ha pagato l’acconto entro il 16 giugno
I contribuenti che non hanno provveduto al pagamento della prima rata entro lo scorso 16 giugno dovranno corrispondere delle sanzioni per regolarizzare la propria posizione. Da quest’anno, sono state approvate delle multe più severe, al fine di scoraggiare i debitori. In particolare, è stabilita una maggiorazione del 25% sulla somma da pagare.
Le sanzioni, tuttavia, possono essere ridotte se il contribuente si adopera tempestivamente:
- se si paga entro 15 giorni dalla scadenza, la sanzione è dello 0,833% per ciascun giorno di ritardo;
- se si paga entro 90 giorni dalla scadenza, la sanzione è pari al 12,5%.
In alternativa, c’è un’agevolazione per coloro che decidono di sanare la propria posizione spontaneamente, senza che intervenga l’accertamento da parte del Comune e, in ogni caso, prima della notifica della violazione: il ravvedimento operoso. Nel dettaglio:
- con il ravvedimento sprint (entro 14 giorni dalla scadenza), la sanzione ammonta allo 0,0833% per ogni giorno di ritardo;
- se si adempie dopo 14 giorni ma entro 30 giorni dalla scadenza (ossia entro il 16 luglio 2025), la sanzione è pari all’1,25% dell’imposta dovuta;
- se si adempie dopo 30 giorni ma entro 90 giorni, la sanzione è dell’1,39% dell’imposta dovuta;
- oltre i 90 giorni ma entro l’anno di ritardo, la sanzione è pari al 3,125% dell’imposta originaria;
- se si paga dopo un anno dalla scadenza, la sanzione ammonta al 3,57% dell’imposta dovuta.