Il cibo per animali domestici è detraibile dalle tasse?

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Sono molte le persone che amano la compagnia di un cane, un gatto o altro animale domestico in casa. I cari amici a quattro zampe rappresentano non solo una fonte di gioia e compagnia, ma entrano a far parte a pieno titolo della famiglia. Ecco perché anche a loro si riservano spesso cure amorevoli e attenzioni per il loro benessere. Tuttavia, è allo stesso tempo innegabile che l’ingresso di Fido in casa comporti delle considerevoli spese giornaliere.

Tra queste vi rientrano certamente quelle che riguardano l’alimentazione. Ebbene, il cibo per animali domestici è detraibile dalle tasse? Quali sono le spese per animali domestici che si possono inserire nella dichiarazione dei redditi per lo scarico fiscale? Per rispondere a questi interrogativi è utile fare alcune precisazioni sugli ambiti di applicazione che si ammettono alle detrazioni fiscali ai fini IRPEF.

Per quali animali si può beneficiare delle detrazioni IRPEF?

Le detrazioni IRPEF che interessano le spese veterinarie dei propri animali domestici seguono quanto disciplina l’art. 15, comma 1, lettera c-bis, del D.P.R. 917/1986. Quando si parla di detrazioni per animali in sede di dichiarazione dei redditi, anzitutto si deve definire la tipologia di animali a cui si fa riferimento. In base a quanto stabilisce il D.M. n. 289/2001, la normativa consente le detrazioni per spese veterinarie solo per animali domestici detenuti legalmente.

Quindi, si escludono animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare. Un’altra importante precisazione riguarda il soggetto che può fruire della detrazione. Che vuol dire? Poniamo un esempio chiarificatore in maniera da comprendere meglio questo aspetto. Immaginiamo che Marisa abbia un cagnolino che necessiti di cure veterinarie. Suo fratello Carlo si offre di sostenere le spese veterinarie per il piccolo amico a quattro zampe. Il veterinario intesta la fattura a Carlo il quale ha regolarmente pagato il saldo per mezzo di carta di credito.

In questo caso, chi potrà portare in detrazione la spesa? In linea generale, vale la regola secondo la quale le detrazioni spettano al soggetto che sostiene la spesa. Quindi in questo caso non si tiene conto del proprietario, ma del contribuente che ha effettivamente pagato e al quale è intestata la fattura. Un altro aspetto importante da non trascurare per ricevere le detrazioni riguarda la modalità di pagamento. Nell’articolo “Come pagare le spese veterinarie per ottenere i soldi delle detrazioni IRPEF per animali domestici” abbiamo illustrato i metodi di pagamento ammissibili.

Il cibo per animali domestici è detraibile dalle tasse?

Fatte queste premesse, ci si potrebbe domandare se anche il cibo per animali domestici è detraibile dalle tasse. In base a quanto stabilisce la normativa in tema di detrazioni fiscali, le spese che si ritengono detraibili per gli animali domestici sono esclusivamente quelle di tipo veterinario o farmacologico-veterinario.

Secondo quanto chiarisce la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 55 del 14 giugno 2001, risposta 1.4.1: le spese veterinarie detraibili sono quelle destinate alla cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o pratica sportiva. Pertanto, cibo, mangimi e alimenti particolari per animali non sono soggetti a detrazione fiscale.

Questo è quanto chiarisce la circolare 19/E 2019 dell’Agenzia delle Entrate ritenendo che tali prodotti non si considerano farmaci, ma prodotti di tipo alimentare. Facendo riferimento alla risoluzione n. 396 del 22 ottobre 2008 infatti, l’Amministrazione finanziaria specifica che: le spese sostenute per mangimi, anche se speciali e prescritti dal veterinario, non sono ammissibili alle detrazioni IRPEF. Ciò perché esse rientrano nella sfera dei prodotti alimentari e quindi non soggetti a detrazione fiscale.

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