I 3 modi per ridurre la giacenza media sul conto corrente e abbassare il reddito Isee

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Analizziamo i 3 modi per ridurre la giacenza media sul conto corrente e abbassare il reddito Isee. Per molte famiglie italiane risulta molto importante mantenere basso il saldo in banca soprattutto in presenza di condizioni economiche precarie. L’appartenenza ad una fascia di reddito modesta dà diritto al godimento di una serie di benefici e agevolazioni fiscali. La richiesta di sussidi e ammortizzatori sociali, di bonus, di reddito di cittadinanza presuppone difatti una situazione economica non felice.

Dall’articolo “Con quale reddito Isee si ha diritto agli assegni familiari?” il lettore potrà reperire informazioni utili per la richiesta di supporti governativi. Adesso invece vi daremo dei suggerimenti che vi permetteranno di conservare una giacenza bassa sul conto senza per questo violare il dettato legislativo. Si tratta di strategie legali cui il contribuente può ricorrere per ottenere il riconoscimento di aiuti e sgravi fiscali. Vediamo dunque in due minuti i 3 modi per ridurre la giacenza media sul conto corrente e abbassare il reddito Isee.

I 3 modi per ridurre la giacenza media sul conto corrente e abbassare il reddito Isee

Per ridurre il calcolo del reddito Isee esistono almeno 3 vie legali che il contribuente può percorrere. Le strategie da adottare presuppongono dei piccoli accorgimenti che però garantiscono benefici economici non trascurabili. Anzitutto al contribuente converrebbe cointestare il proprio conto corrente bancario o postale. Ciò perché la presenza di un altro intestatario si dimezza la proprietà delle somme di denaro in deposito sul conto.

Ne consegue che laddove in giacenza sul conto cointestato vi siano 20mila euro solo il 50% di essi confluirebbe nel calcolo del reddito Isee. Si tenga tuttavia conto che il cointestatario non deve appartenere allo stesso nucleo familiare perché si riconosca la proprietà del solo 50% in giacenza.

Altro stratagemma cui ricorre potrebbe sarebbe quello di conservare uno stato di famiglia separato dal convivente. Laddove non vi sono vincoli di parentela o legami matrimoniali è possibile presentare stati di famiglia distinti. In tal modo si evita che i redditi che percepisce il convivente vadano ad aggiungersi a quelli del partner. L’ammontare complessivo dei redditi risulta pertanto notevolmente ridotto, in alcuni casi persino per una quota pari al 50%.

Infine potreste valutare l’ipotesi di assumere il carico fiscale del convivente che  non produce reddito ed risulta nullatenente. Avere fiscalmente a carico un contribuente che non ha redditi da dichiarare riuscirebbe assai vantaggioso ai fini del calcolo Isee.

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