Gli eredi devono fare attenzione perché se tengono questo comportamento nei confronti del testatore possono perdere qualsiasi diritto all’eredità

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La Corte di Cassazione con la sentenza 13266 del 2022 ha affrontato una questione molto interessante in materia di eredità. In particolare, si trattava del caso di 6 nipoti che erano gli eredi legittimi di una coppia di anziani, loro zii. 4 di questi nipoti citavano in giudizio gli altri 2 per far dichiarare l’invalidità del testamento olografo e la loro indegnità a succedere.

Se il giudice avesse dichiarato l’indegnità a succedere dei due nipoti citati in giudizio, gli altri avrebbero diviso gli averi degli zii. L’indegnità a succedere è una sanzione prevista dal codice civile e ha contenuto patrimoniale. Si tratta di una sanzione specifica per l’erede che tenga un comportamento molto grave nei confronti del defunto. Talmente grave che l’articolo 463 codice civile gli fa perdere il diritto alla successione.

L’indegnità a succedere

La norma in questione prevede che sia escluso dalla successione, come indegno, l’erede che pone in essere una serie di condotte. Chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona a cui deve succedere o i suoi parenti più stretti. Se l’erede abbia denunciato il soggetto a cui deve succedere per un reato punibile con la reclusione  di almeno 3 anni e poi la denuncia si è rivelata falsa. Chi abbia perso la responsabilità genitoriale nei confronti del figlio e non l’abbia recuperata. Ma anche chi abbia indotto con dolo o violenza il testatore a fare, revocare o modificare il testamento. O chi abbia nascosto o distrutto il testamento del defunto. E chi abbia formato un falso testamento e, poi, lo abbia utilizzato coscientemente.

In tutti questi casi gli eredi devono fare attenzione perché se tengono tali comportamenti possono perdere qualsiasi diritto successorio. Tornando al caso esaminato dalla Cassazione, i due nipoti erano gli unici ad avere le chiavi di casa degli anziani zii. E, invece di assisterli e curarli, li avevano completamente abbandonati a loro stessi. Data l’anziana età, l’abbandono, secondo i ricorrenti, equivaleva ad un tentato omicidio e dunque generava l’indegnità a succedere.

Gli eredi devono fare attenzione perché se tengono questo comportamento nei confronti del testatore possono perdere qualsiasi diritto all’eredità

La Corte di Cassazione ricorda come l’abbandono sia un reato, articolo 591 codice penale. Si tratta di lasciare la persona in balia di se stessa o di terzi, quando non sia in grado di provvedere alla sua cura e custodia. Questo in modo che sorga un pericolo per la sua vita o salute. Secondo la Cassazione i casi di indegnità a succedere dell’articolo 463 codice Civile sono tassativi, e non vi rientra l’ipotesi di abbandono.

Secondo i giudici non si può parificare l’abbandono passivo ad un tentativo di omicidio. Salvo il caso in cui il soggetto che abbandona non lo abbia fatto consapevolmente al fine di causare la morte della persona lasciata a se stessa. La Corte di Cassazione ha stabilito che, se non c’è la consapevolezza della morte della persona tramite l’abbandono, non può applicarsi l’articolo 463 codice civile. Dunque, i nipoti che hanno abbandonato gli zii non perdono il diritto di successione.

Approfondimento

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