Fare la pipì per strada ti fa rischiare una multa fino a 10.000 euro

multa per atti contro la decenza

Certamente è un’azione maleducata e contraria all’etichetta ma a volte la necessità è così impellente da impedirci di trovare alternative. Quante volte, infatti, capita di vedere auto parcheggiate sul ciglio della strada con il guidatore intento a liberarsi?

Sembra un comportamento di poco conto ma può avere conseguenze molto pesanti per il portafoglio. Pochi sanno, infatti, che fare la pipì per strada ti fa rischiare una multa fino a 10.000 euro. Almeno non è più considerato reato come accadeva fino a pochi anni fa. L’azione rientra tra gli atti contrari alla pubblica decenza con la possibile aggravante del danneggiamento e imbrattamento di cose altrui.

Per la legge insomma è più grave liberarsi contro il muro di una casa che in mezzo ad un bosco. Non solo perché così si imbratta una struttura altrui ma anche perché in città le alternative ci sono.

Cosa dice la legge

L’articolo 187 del TULPS stabilisce che il titolare di un pubblico esercizio non può negare l’uso del bagno alla clientela. In altre parole, basta un caffè da un euro o poco più. Invece fare la pipì per strada ti fa rischiare una multa fino a 10.000 euro.

Lo stabilisce il Decreto Legislativo 8/2016 che ha depenalizzato i reati di atti osceni in luogo pubblico e atti contrari alla pubblica decenza. Sembrerebbe un vantaggio, in realtà, questa disposizione ha aggravato i rischi per chi non controlla la vescica. In passato l’eventuale denuncia penale andava quasi sempre in prescrizione e con essa anche le sanzioni.

Oggi invece basta un verbale della Prefettura per rischiare una multa da 5.000 a 10.000 euro. Un aspetto da non dimenticare per evitare di pagare molto salata una sosta in una piazzola durante un viaggio. La norma è retroattiva, quindi, vale anche per eventuali denunce passate.

Fare la pipì per strada ti fa rischiare una multa fino a 10.000 euro

Le urgenze fisiologiche ed il loro espletamento sono affare così serio da coinvolgere anche la Corte di Cassazione. Con la Sentenza 16477/2019 la Suprema Corte ha espresso la propria posizione in materia. Gli Ermellini hanno dichiarato inammissibili le scuse addotte da alcune persone sanzionate.

L’urgenza va gestita e prevista, salvo patologie debitamente certificate da un medico. In caso contrario le sanzioni sono giuste e obbligano i trasgressori al pagamento. Insomma, fare la pipì per strada ti fa rischiare una multa fino a 10.000 euro, lo dice la legge e lo conferma la Cassazione.

Chi volesse opporsi dovrà dimostrare una patologia o l’assenza anche momentanea di valide alternative. Prima di contestare una sanzione consigliamo di leggere la nostra guida a riguardo.

Consigliati per te