Dall’inizio dell’anno al 30 aprile, è stata registrata una sottoscrizione record di titoli di Stato da parte dei Paesi appartenenti all’Eurozona. Solo con le emissioni che hanno scadenza superiore a un anno, sono stati superati i 600 miliardi di euro ed è stata registrata un’impennata del 7% del volume rispetto al 2024.
A spiegare questa situazione è Florian Spaete, senior bond strategist di Generali Investments, che ha sottolineato come l’aumento maggiore sia stato registrato in Grecia, Austria e Irlanda. Anche in Italia i numeri sono decisamente in aumento, con un incremento delle emissioni del 47% nei primi quattro mesi del 2025, pari a un totale di 156 miliardi di euro di BTP, ma si stima che potrebbe essere raggiunta quota 330 miliardi entro la fine dell’anno.
Aumentano le sottoscrizioni dei titoli di Stato in Europa: rappresentano una valida alternativa al mercato azionario?
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Aumentano le sottoscrizioni dei titoli di Stato in Europa: rappresentano una valida alternativa al mercato azionario?
Per quanto riguarda i prodotti sottoscritti, in Portogallo, Irlanda e Belgio hanno avuto particolare successo le obbligazioni a lunga durata, che sono cresciute di circa l’80%. In Germania, invece, gli investitori stanno preferendo titoli a medio termine, così come in Italia (su circa 156 miliardi di emissioni, il 42% ha una scadenza tra i 5 e i 10 anni, il 33% è costituito da titoli a lungo termine, mentre il 18% a breve termine).
A cosa è dovuto il successo dei titoli di Stato in Europa e, nel dettaglio, in Italia? Come spiega Florian Spaete, dopo un forte periodo di instabilità, la condizione macroeconomica del nostro Paese sembrerebbe essersi assestata; ne è testimonianza la crescita delle obbligazioni al dettaglio (in particolare, del Btp Più).
Ma la rivincita dei titoli di Stato è legata soprattutto alla crisi dei mercati finanziari, che ha innescato negli investitori l’esigenza di diversificare i portafogli e cercare alternative liquide. Dopo anni bui, in cui i sottoscrittori erano scesi dal 46% al 26%, ora l’attenzione per questi strumenti finanziari sembrerebbe rinata. Scendono, invece, del 3% le sottoscrizioni delle obbligazioni verdi. Per gli analisti, il settore non riuscirebbe a raggiungere i 60 miliardi di euro previsti per quest’anno.
Cosa aspettarsi nella seconda parte dell’anno? Record 900 miliardi in vista

Cosa aspettarsi nella seconda parte dell’anno? Record 900 miliardi in vista
Il rischio recessione che continua a minacciare gli Stati Uniti d’America e, dunque, si stima che le emissioni dei titoli di Stato aumenteranno nei prossimi mesi in tutta l’Eurozona, superando il 60% del fabbisogno nella seconda parte dell’anno. Ovviamente, la situazione potrebbe subire variazioni in seguito alle eventuali decisioni della Banca Centrale Europea di tagliare ulteriormente i tassi di interesse.
Le previsioni degli analisti, inoltre, tengono conto di ulteriori due elementi:
- la crescita della spesa per la difesa, visto il perdurare dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente;
- la politica economica della Germania, che potrebbe determinare un aumento consistente delle emissioni dei titoli di Stato.
Secondo Generali Investmens, l’emissione netta relativa al 2025 dovrebbe ammontare a circa 490 miliardi di euro, con un rialzo di 20 miliardi rispetto allo scorso anno. Non è, tuttavia, escluso che potrebbero essere eguagliati i risultati record del 2023 e superati i 520 miliardi. Allo stato dei fatti, le emissioni potrebbero addirittura arrivare alla cifra di 900 miliardi di euro, di gran lunga superiore a quella prevista.