Ecco quali sono le cartelle esattoriali che non si devono pagare

cartelle esattoriali

In un momento di crisi economica come quello che sta colpendo il nostro Paese in questo periodo, i soldi non bastano mai. Stipendi e pensioni perdono potere di acquisto anche a causa dell’aumento dei prezzi conseguente al conflitto ucraino. E proprio per questo arrivare a fine mese sta diventando quasi impossibile. Se a questo si somma la disoccupazione in continuo aumento, si comprende quanto l’arrivo di una cartella esattoriale sia drammatico per ogni famiglia. Ma ecco quali sono le cartelle esattoriali che possono essere non pagate.

Gli errori dell’Agenzia delle Entrate sulle cartelle di pagamento

Molto spesso si fa ricorso per non pagare le cartelle esattoriali inviate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per errori nelle stesse. Ma moltissime cartelle esattoriali potrebbero essere annullate per una nuova motivazione. E conoscerla potrebbe salvare moltissimi contribuenti dal pagamento delle stesse.

Molte cartelle esattoriali, quindi, potrebbero essere annullabili e la motivazione va ricercata nella digitalizzazione dell’Amministrazione Pubblica. L’invio delle cartelle di pagamento, infatti, ormai non avviene più in modalità cartacea, ma digitale. Attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC). Si tratta di un invio che ha la stessa valenza della posta raccomandata con ricevuta di ritorno. Ovvero si tratta di una spedizione con cui a tutti gli effetti si può dimostrare essere stata ricevuta dal destinatario.

Ecco quali sono le cartelle esattoriali che non si devono pagare

Attenzione, però. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione, per inviare la PEC, deve utilizzare un indirizzo di posta contenuto nei registri pubblici. Se utilizza un indirizzo di PEC che non compare negli elenchi l’atto è nullo. Ed è come se il contribuente non l’avesse ricevuta.

Il consiglio, quindi, quando si riceve una PEC dall’Agenzia delle Entrate è sempre quello di verificare l’indirizzo utilizzato per la spedizione. Se non risulta inserito negli elenchi pubblici è possibile presentare ricorso al giudice. Ed avere un annullamento della cartella esattoriale. Perché quello che sta emergendo nell’ultimo periodo è che l’AdE sta utilizzando un indirizzo di PEC vecchio che non è più presente negli elenchi.

Cartelle esattoriali e chiarimenti

In ogni caso, quello che va sempre tenuto presente è che pagare tasse e tributi è un obbligo del contribuente. Non pagare significa macchiarsi di evasione. E quando arriva una cartella esattoriale significa che il Fisco ha scoperto l’evasione in questione.

Ovviamente la cosa giusta da fare sarebbe quella di saldare il debito con l’Agenzia delle Entrate senza cercare appigli che, alle volte, neanche ci sono. Ma se capita, come nel caso descritto, un errore così grossolano da parte dell’amministrazione tributaria, perché non approfittarne? Anche perché, tra tasse, interessi e balzelli ormai aboliti, il debito iniziale lievita di molto.

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