Ecco di quanto l’INPS abbasserà le pensioni inferiori a 1.400 euro nei primissimi mesi del 2022

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Sono moltissimi i contribuenti italiani che arrivati alla terza età devono fare i conti con assegni di pensione fin troppo bassi. E ogni giorno si ritrovano quindi a dover calcolare con scrupolo quali siano le spese necessarie e quelle da evitare. Accade inoltre che a causa del decesso del coniuge si viva in una condizione di ulteriore precarietà economica. E sono proprio queste le sfortunate vedove a cui l’INPS taglierà le pensioni di reversibilità da gennaio prossimo.

Quando infatti vengono meno alcuni requisiti l’Ente applica delle decurtazioni all’importo dei ratei pensionistici. Non è improbabile dunque che alcuni pensionati ricevano meno soldi a partire dal nuovo anno. Ma allo stesso tempo potrebbe anche verificarsi una situazione opposta. E i consulenti previdenziali hanno indicato quanto invece aumenteranno anche le pensioni delle casalinghe senza contributi INPS e con reddito basso dal 2022.

Di sicuro molto dipende dall’ammontare mensile dei trattamenti pensionistici. Infatti ecco di quanto l’INPS abbasserà le pensioni inferiori a 1.400 euro nei primissimi mesi del 2022. E come invece potrebbe essere diversa la condizione di molte donne che lavorano in casa e non ricevono lo stipendio. La Redazione ricorda a tal proposito che anche senza versare contributi spettano 570 euro mensili alle casalinghe che presentano domanda entro gennaio 2022. È quindi utile reperire informazioni aggiornate sulle ultime disposizioni relative alle prestazioni previdenziali. In tal modo si avrà modo di capire se si ha diritto ad alcune prestazioni ed entro quanto tempo presentare la richiesta.

Ecco di quanto l’INPS abbasserà le pensioni inferiori a 1.400 euro nei primissimi mesi del 2022

Per alcuni percettori di pensione gli assegni del mese di gennaio e febbraio prossimi potrebbero essere più bassi del solito. Si deve infatti tener conto che dal primo mese dell’anno nuovo sul cedolino pensionistico peseranno le addizionali regionali e comunali. Queste trattenute si riferiscono all’anno 2021 e non riguardano tutti i pensionati in egual misura. Ciò perché in base al calcolo delle ritenute erariali si valuta se le trattenute siano più basse di quanto avrebbero dovuto.

Solo in tal caso l’Ente procede al recupero delle somme di denaro a debito sui ratei di gennaio e febbraio del contribuente. Si segue invece una diversa rateazione nel recupero delle differenze di cui il pensionato è debitore in base all’ammontare annuo degli assegni. E ciò vale in particolare per chi percepisce fino a 18.000 euro su base annua e quindi più di 1.300 euro al mese. Per costoro infatti se il conguaglio è superiore a 100 euro secondo il dettato del Decreto legislativo 122/2010 le trattenute avvengono fino a novembre prossimo.

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