Difficile immaginare come smaltire correttamente le pantofole possa aiutare l’economia

pantofole

Le nuove regole stabilite dagli ultimi decreti in materia di rifiuti stanno preoccupando l’ANPAR, Associazione, Nazionale Produttori di Aggregati e Riciclati. Il rischio è quello di far pesare sulle discariche una quantità pari a 32 tonnellate di rifiuti extra sottratti all’economia circolare per motivi di interesse pubblico ambientali e di salute.

I rifiuti a oggi recuperati potrebbero subire ulteriori restrizioni andando a pesare sul meccanismo di riciclo e sulle capacità di contenimento dei siti preposti.

In cosa consiste l’economia circolare? Si tratterebbe di un modello di produzione e consumo che prevede le fasi del ricondizionamento e riciclo per allungare la vita dei prodotti già esistenti. Sarebbe fondamentale per alleggerire il problema dei rifiuti.

Non sempre, però, siamo consapevoli che alcuni prodotti potrebbero essere comprati rigenerati o riciclati e non sempre abbiamo le idee chiare su come si debbano smaltire i rifiuti.

Dove buttare la plastica e le scarpe

Difficile immaginare come smaltire pantofole, ciabatte e borse correttamente sia utile alla società. Eppure, esistono numerose app che sono utili per informarci. Junker, Calendario rifiuti, Rifiutologo, PuliAmo, SmartRicicla sono le più conosciute.

Ogni Regione, Provincia e Comune possiede numeri verdi a cui rivolgersi per avere informazioni. A Roma, per esempio, esistono i numeri che possono essere chiamati a seconda del Municipio. I disservizi possono essere denunciati al numero 800863035, mentre l’abbandono di rifiuti può essere denunciato al Sindaco del Comune oppure alla Polizia Locale.

Scarpe e scarponi, zaini, cappelli, sciarpe e guanti possono essere buttati nei cassonetti gialli per gli indumenti. Le vecchie pantofole potrebbero contenere materiali differenti e si dovrebbero smaltire all’ecocentro, così come le ciabatte di plastica, per evitare di commettere degli errori.

Dove finisce l’abbigliamento riciclato

I cassonetti gialli sono svuotati dalle cooperative di raccoglitori che dopo aver effettuato il controllo per eliminare il materiale pericoloso lo portano all’impianto in cui verrà fatto il trattamento. In seguito viene organizzato il riciclo. Su 10 mila chilogrammi di materiale se ne ricicla il 15%.

I vestiti che non vengono venduti, invece, vengono resi dai negozi all’azienda centrale in cui il relativo magazzino provvederà allo smaltimento. Per non appesantire questo meccanismo ricordiamo che con l’abbigliamento è possibile effettuare lavori fai da te per ottenere nuovi oggetti da vecchi prodotti. Felpe, coperte e lenzuola, ma anche camicie, maglioni e jeans possono essere utilizzati per ottenere copritazze, copricuscini, borse, lampade o porta computer.

Difficile immaginare come smaltire borse e la biancheria nella maniera corretta

Se abbiamo vecchie borse in stoffa di cui vogliamo liberarci possiamo riciclarle per ottenere guinzagli per il cane, orecchini, cinture, tag per valigie o per fare toppe per altre borse.

Se ce ne vogliamo liberare dovremmo gettarle nel secco indifferenziato. Questo vale per la stoffa come per la pelle ecologica o per la plastica. Il motivo è che nelle borse possiamo trovare vari tipi di materiale.

Le lenzuola, invece, sono ingombranti. Potrebbero essere gettate nell’indifferenziato, ma se le portiamo all’ecocentro faremmo un buon servizio per la società. Non basta sapere dove buttare pantofole, ciabatte e borse, ogni oggetto ha una vita anche quando smettiamo di utilizzarlo e diventa un rifiuto.

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