Detrazione rette RSA e casa di riposo: le regole per accedere ai rimborsi sul 730/2025

Detrazione rette RSA e casa di riposo: le regole per accedere ai rimborsi sul 730/2025

Non tutti hanno la possibilità di svolgere il ruolo di ‘caregiver’ e assistere un familiare affetto da disabilità grave o un anziano non autosufficiente. Dedicarsi costantemente a tale ruolo, infatti, significa spesso dover rinunciare alla propria attività lavorativa e alla vita privata. Una delle soluzioni più vantaggiose è il ricovero del soggetto presso una RSA, una Residenza Socio Assistenziale, sia perchè, in alcuni casi, è lo Stato che si accolla le spese della retta sia perchè gli interessati possono ottenere un rimborso dei costi al momento della dichiarazione dei redditi con il Modello 730/2025 o il Modello Redditi Persone Fisiche.

Lo sai che la RSA la paga lo Stato?

Di norma, le spese per il ricovero presso le RSA si suddividono in due quote: quella sanitaria, completamente a carico del SSN, e quella assistenziale (comprensiva di vitto e alloggio), a carico del paziente e dei suoi familiari. Per i pazienti gravissimi non autosufficienti e per i malati di Alzheimer o affetti da gravi forme di demenza, tuttavia, anche i costi per vitto e alloggio vengono completamente supportati dallo Stato.

In tali casi, il ricovero è l’unico modo per assicurare che il soggetto riceva tutte le cure necessarie per la sopravvivenza e, dunque, non si può scindere tra componente sanitaria e assistenziale. Tale principio è stato ribadito più volte dalla Corte di Cassazione, ad esempio dall’ordinanza n. 13714/2023 (relativa a un caso di Alzheimer); i giudici hanno evidenziato come, in presenza di malattie gravi, anche la quota alberghiero-assistenziale che di norma dovrebbe essere pagata dal paziente e dai suoi familiari, viene coperta dallo Stato.

Detrazione fiscale delle spese per il ricovero presso le RSA: a chi spetta e in quale misura?

Tra le spese che possono essere detratte grazie alla dichiarazione dei redditi, ci sono quelle delle case di riposo. Sono validi, ai fini dell’agevolazione fiscale, sia i ricoveri presso le strutture pubbliche sia quelli nelle strutture private, convenzionate o meno con il SSN. Il rimborso, tuttavia, spetta esclusivamente per la quota di spesa sanitaria (nella misura del 19%), mentre i costi di vitto e alloggio non sono detraibili.

Se il soggetto ricoverato presso la RSA non è autosufficiente oppure è un anziano che non può vivere da solo, ai fini della detrazione al 19% della spesa sanitaria è necessaria apposita certificazione medica dello stato di salute, attestante che il ricoverato non è in grado di compiere autonomamente le azioni quotidiane oppure ha bisogno di sorveglianza costante.

Per accedere alla detrazione piena per il ricovero, è necessario che la dichiarazione dei redditi venga effettuata o dal diretto interessato oppure da un familiare che ha il soggetto ricoverato fiscalmente a carico. Nell’ipotesi in cui la detrazione al 19% venga chiesta da un familiare di cui il ricoverato non è a carico, invece, è fissato un limite di spesa massimo di 2.100 euro e, dunque, il rimborso ottenibile ammonta a circa 390 euro.

Ricordiamo, infine, che alcune Regioni prevedono specifici bonus e agevolazioni per le persone ricoverate presso le case di riposo; per rimanere aggiornati e non perdere i benefici, è utile rivolgersi ai servizi socio-assistenziali del proprio Comune.