Dalla patrimoniale alla pace fiscale, la politica si divide sulle tasse

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Le politiche fiscali nel 2023 saranno fortemente condizionate nel nostro Paese dall’esito delle elezioni di settembre. Perché il centrodestra ed il centrosinistra hanno visioni differenti, spesso opposte, non solo sulle tasse. Ma anche su come aiutare le famiglie e le imprese a partire da quelle che sono in difficoltà. Tra la pandemia di Covid e gli effetti economici negativi. Quelli generati dall’aumento dei costi dell’energia e dalla guerra in Ucraina.

In particolare, c’è il centrodestra che punta, prima di tutto, a sostenere il Paese che produce. E quindi il mondo imprenditoriale piuttosto che puntare sul sostegno economico ed assistenziale che è rappresentato da misure come il reddito di cittadinanza.

Ma FDI, Lega e Forza Italia hanno pure dei piani ambiziosi per quel che riguarda l’abbassamento generalizzato della pressione fiscale. E questo attraverso l’introduzione di una nuova flat tax. Con l’ex premier Silvio Berlusconi che, inoltre, ha promesso pure di portare le pensioni minime a 1.000 euro per tredici mensilità. Il leader di Forza Italia, inoltre, ha più volte dichiarato come la sinistra rappresenti il partito delle tasse. Con il conseguente rischio di una patrimoniale che andrebbe a mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese.

Dalla patrimoniale alla pace fiscale, la politica si divide sulle tasse

Meno roboanti, ad oggi, sembrano essere invece le proposte formulate dai partiti del centrosinistra. A partire dal PD che è guidato dal segretario Enrico Letta, che ha bocciato senza mezzi termini la flat tax proposta dal centrodestra, bollandola come irrealistica. E che ha rilanciato invece la riduzione delle tasse attraverso il cuneo fiscale.

Dalla patrimoniale alla pace fiscale, inoltre, la politica è divisa anche sul fronte del centrosinistra. Rispetto invece a FDI, Lega e Forza Italia che hanno già stipulato il patto. Quello per provare a vincere le elezioni. E ad oggi, stando ai sondaggi, potrebbero riuscirci. Il centrosinistra è diviso in quanto si è recentemente formato il cosiddetto terzo polo tra Azione e Italia Viva.

Con il Governo di centrodestra tornano le agevolazioni per il rientro dei capitali?

In più, con un eventuale Governo italiano di centrodestra, probabilmente a trazione FDI di Giorgia Meloni, potrebbero tornare pure le agevolazioni. Quelle per il rientro dei capitali dall’estero. Ovverosia il cosiddetto scudo fiscale. Una misura che potrebbe aggiungersi pure all’apertura di una nuova finestra di rottamazione delle cartelle esattoriali non pagate. Ovverosia la rottamazione-quater. Anche per venire incontro a chi, nonostante le proroghe, è recentemente decaduto dalla rottamazione-ter in quanto impossibilitato a pagare.

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