Dal 22 giugno importanti novità sul pignoramento di stipendio, pensione e conto corrente che possono cambiare le sorti di chi deve pagare o incassare

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La riforma del processo civile modifica dal 22 giugno 2022 il pignoramento presso terzi ex art. 543 del codice di procedura civile. Tra le diverse norme del processo esecutivo modificate dalla Legge n. 206/2021 c’è questa novità che prevede ulteriori oneri in testa al creditore.

Il pignoramento di stipendi, pensioni e conti correnti rientra nei pignoramenti presso terzi in quanto riguarda beni mobili del debitore in possesso di altri soggetti. L’espropriazione forzata avviene infatti in virtù di un atto attraverso il quale si impone un vincolo di destinazione sul credito del debitore esecutato.

Dal 22 giugno importanti novità sul pignoramento di stipendio, pensione e conto corrente che possono cambiare le sorti di chi deve pagare o incassare

All’articolo 543 vengono aggiunti due commi che vanno a penalizzare la situazione del creditore. Infatti, la modifica in questione rende più difficoltosa la procedura atta al recupero del credito. In particolare, giunge in capo al creditore e del suo legale l’onere di notificare al debitore e al terzo l’avviso di iscrizione a ruolo dell’atto di pignoramento.

Ciò deve essere fatto entro la data dell’udienza di comparizione. Inoltre, l’avvenuta notifica deve essere depositata nel fascicolo dell’esecuzione. Qualora tutto ciò non sia fatto o vi sia impossibilità a concludere questi passaggi, il pignoramento si riterrà inefficace. Fortunatamente, se il pignoramento è opposto a più soggetti terzi, l’inefficacia si produrrà solo nei confronti di coloro per i quali l’iter non sia stato completato.

Maggiori difficoltà per il recupero del credito

Quindi, dal 22 giugno importanti novità potranno impattare su creditori e debitori. Questa nuova impostazione va contro lo spirito di semplificazione che vorrebbe un iter più snello e scorrevole a favore di chi detiene un titolo esecutivo valido.

Era già previsto che il creditore dovesse iscrivere a ruolo il pignoramento entro 30 giorni dalla notifica dell’atto da parte dell’ufficiale giudiziario. Ma dal 22 giugno dovrà essere notificata anche l’intervenuta iscrizione a ruolo depositandola nel fascicolo entro la data dell’udienza indicata nell’atto. Anche se questa modifica complicherà la vita al creditore, bisogna tener presente che si tratta comunque di una modifica formale. Quindi non cambierà la sostanza della situazione debitoria.

Può capitare che coloro che si vedono notificare un pignoramento presso terzi possano anche avere altre difficoltà da affrontare. Ci sono casi in cui ci si trova a dover gestire un pignoramento del quinto sullo stipendio unitamente alla propria casa, che va all’asta. In queste situazioni è bene rivolgersi a professionisti che possano gestire una contrattazione con i creditori proponendo un saldo e stralcio con rinuncia agli atti.

Questa opzione potrebbe consentire di salvare il proprio immobile accordandosi con il creditore per la restituzione di una cifra che possa saldare il debito. La convenienza per il creditore è quella di accettare una cifra minore, ma sicuramente esigibile piuttosto che andare incontro ai rischi di un’asta. Bisogna quindi trovare un giusto compromesso tra le esigenze del debitore e i diritti del creditore.

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