Dai centri per l’impiego alle nuove “mense per l’impiego”

pasto

Un focus per capire cosa si cela dietro al titolo “Dai centri per l’impiego alle nuove mense per l’impiego”.

La nuova iniziativa delle mense che aiutano a far incrociare domanda e offerta di lavoro porta la firma dell’ex presidente dell’Inter, Ernesto Pellegrini. E’ infatti sempre al patron che si deve la nascita, a fine 2014, di “Ruben”, un ristorante cosiddetto “solidale”. La peculiarità di questo punto di ristorazione, ubicato nel quartiere Giambellino, alla periferia Sudovest di Milano, è di offrire pasti completi ad 1 euro tondo tondo. Un prezzo al massimo ribasso che può spiegarsi solo in un’ottica di tipo benefico. Per maggiori informazioni, si rimanda comunque ad un nostro precedente approfondimento.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dai membri della famiglia Pellegrini, oltre che dal direttore generale della Fondazione Pellegrini, l’intento che muove il tutto è di venire incontro ai cosiddetti “nuovi poveri”. Una locuzione con la quale ci si intende riferire a madri e padri separati, persone sole, anziani, ragazzi universitari, immigrati, ma anche famiglie in stato di temporanea indigenza per la perdita improvvisa del lavoro. Vediamo quindi di capire ora come sia possibile passare dai centri per l’impiego alle nuove “mense per l’impiego”.

Le mense per l’impiego

Il ristorante a 1 euro è peraltro solo una tre le pietre poste dalla Fondazione Ernesto Pellegrini. Infatti tra gli altri progetti messi in campo c’è appunto quello volto al reinserimento lavorativo delle persone. E il bello è che la cosa avviene, non stando in fila agli sportelli dei centri per l’impiego, ma comodamente seduti ai tavoli del ristorante “Ruben”.

Infatti chi accede alla mensa, non solo si sfama consumando un pasto completo, ma beneficia anche del supporto di personale volontario che gira per i tavoli. Ed è stato proprio questo innesto tra persone di varia provenienza e con un “saper fare” alle spalle, il vero punto di forza. Specie in una congiuntura storica ed economica come questa che si sta vivendo.

Come funzionano le mense Pellegrini

I vari operatori si sono resi quindi tramite tra i vari tesserati che accedono alle mense, hanno captato le diverse forze lavoro presenti in sala e da qui si è messo in moto un circuito virtuoso. Congiunturalmente alla nascita del punto di ristorazione solidale, è nato quindi un altro progetto, questa volta di abitazione solidale o “housing sociale”. In questo caso, l’operazione è consistita nel rimettere a nuovo un gruppo di immobili racchiusi nel progetto che porta il nome di “Giambellino 143”.

Un’opera di ristrutturazione di vecchi immobili sfitti, propedeutica per la loro nuova immissione sul mercato. Un diverso canale immobiliare dunque che consente di prendere in affitto degli appartamenti, in via temporanea, a canoni ribassati rispetto alla media milanese. Da qui si è accesa la lampadina e la manovalanza è stata rintracciata proprio tra i commensali del ristorante “Ruben”. Un lavoro regolarmente retribuito e nel pieno rispetto dei parametri di legge.

Dai centri per l’impiego alle nuove “mense per l’impiego”

Un’attività d’intermediazione lavorativa che, stando agli intenti dichiarati da chi è all’interno della Fondazione, non rimarrà un caso isolato. “Ruben”, nel corso del tempo, è diventato infatti un luogo non solo di ristorazione, ma anche di convivialità e socializzazione, dove le persone si ritrovano, chiacchierano e si confrontano. Una “mensa proattiva” che quindi sfama e cerca pure di trovare un impiego, al fine di reinserire nella rete lavorativa, chi ne è rimasto escluso a vario titolo. Il lavoro, come anche una casa, rappresenta spesso l’unico binomio utile per uscire da stati di crisi e di emarginazione. Un esempio sublime di economia circolare a cui s’intende dare risalto per stimolare anche altri a seguire le stesse orme.

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