Condono Fiscale una opportunità per i Conti Pubblici? Può  essere una soluzione ma non adesso?

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Condono Fiscale una opportunità per i Conti Pubblici?

In questa sede  non vogliamo entrare nel merito della opportunità politica  di un condono fiscale. Vogliamo capire invece la  reale possibilità di risolvere   gli eventuali problemi che stanno alla base di questo provvedimento: poter accedere da parte del governo a “ risorse fresche”.

Quindi palesare o meno  la sua opportunità solo dal  punto temporale.

Perché un condono fiscale abbia successo  sia per chiudere  vecchie posizioni di contenzioso sia fare cassa, questo deve essere tombale e riguardare  anche più anni.

Quindi la soluzione migliore dovrebbe essere un condono tombale a scaglioni. In pratica come quello instaurato dal governo Berlusconi  relativo agli anni 1997-2001.   Non  ero d’accordo allora sulla possibilità di poterlo predisporre in forma anonima e non lo sarei adesso. Quindi  escluderei tale possibilità.

Non fu un grosso successo dal punto dell’incasso da parte dello Stato per le sue limitazioni poste  al versamento di un importo massimo di € 100.000,00  per anno con il quale si “tombalizzava” qualunque  infrazione e qualunque importo non dichiarato. Furono avvantaggiati i grossi ed i grossissimi evasori.

Il vantaggio per l’ ufficio finanziario derivava dal fatto che  non dovendo più accertare tali periodi  ( alcuni quasi prescritti!!!) poteva indirizzare le sue risorse verso gli altri non tombalizzati.

Condono Fiscale una opportunità per i Conti Pubblici?

Altra soluzione potrebbe essere  un condono in cui si prevedeva una integrativa della  dichiarazione, ovvero si faceva “ un rilancio” . Ad esempio dichiarando degli importi maggiori sui quali si pagava una imposta predefinita ( a percentuale) e tale maggior imposta dava una “ copertura” in caso di accertamento.

Vedi condono Formica riproposto nel 1991.

Tutti i condoni Fiscali  a partire da quello Tombale del 1982 in poi  hanno portato  minori incassi rispetto quelli previsti per una serie di  varie concause.  La più evidente era  il calcolo del rapporto “costi-benefici” di ciascun  contribuente ma soprattutto le sue disponibilità finanziarie.

A causa della pandemia coronavirus molte aziende, specialmente le piccole o piccolissime, non potrebbero   accedere ad un eventuale  condono fiscale per mancanza  cronica di liquidità.

Aziende quasi sul baratro

Queste aziende quasi sul baratro di una cessazione aziendale per liquidazione volontaria o fallimento indirizzerebbero le eventuali  proprie risorse finanziarie verso altre problematiche. Io sono sicuro che non accederebbero al credito bancario per pagare gli importi di un eventuale condono fiscale.

Quindi questo evento di pace fiscale sarebbe utilizzato da solo poche aziende,  e vanificherebbe tutti gli eventuali benefici.

Il vantaggio per l’Ufficio Finanziario verrebbe meno dato che dovrebbe ancora accertare i vecchi periodi d’imposta su quelle aziende  malmesse che non  hanno aderito al condono per mancanza di capacità monetaria.

L’attività accertativa verso società in crisi finanziaria vedrà soltanto che l’ufficio dovrà effettuare numerosi accertamenti dispendiosi senza alcun vero ritorno.

Quindi l’eventuale effetto positivo di “incasso” sui conti pubblici in questa  situazione di crisi economica e finanziaria  non ci sarebbe.

Il mio consiglio, non abbandonare tale proposta o scartarla  ma per il momento rinviarla  ad altro periodo.

Approfondimento a Condono Fiscale una opportunità per i Conti Pubblici? 

BOT di guerra

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