Come recuperare i contributi INPS non versati

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Ai lettori che chiedono come recuperare i contributi INPS non versati rispondono i nostri esperti in misure previdenziali. Non sono pochi i lavoratori che in prossimità dell’età pensionabile si ritrovano a gestire dei veri e propri buchi contributivi. Nella carriera lavorativa di autonomi e dipendenti possono esserci periodi in cui viene a mancare la copertura contributiva. Ciò significa che non figura il versamento dei contributi obbligatori per alcuni mesi o lassi di tempo più lunghi. La mancanza dei requisiti contributivi rappresenta una problematica comune a molti lavoratori e ha una ricaduta negativa ai fini del trattamento previdenziale.

Non sono pochi i lavoratori che devono porre rimedio al mancato accredito della contribuzione da parte del datore di lavoro. Di solito chi sta per accedere alla pensione richiede all’Ente previdenziale il cosiddetto estratto conto contributivo. Si tratta di un documento assai utile in cui compare il riepilogo della situazione contributiva del richiedente. Da esso il contribuente ha modo di accorgersi di anomalie, di eventuali procedure di accredito errate e di periodi in cui non risulta il versamento dei contributi. L’articolo “Come richiedere all’INPS i contributi mancanti per la pensione” vi fornirà indicazioni precise in merito alla procedura da seguire. Adesso invece i nostri esperti vi suggeriranno come recuperare i contributi INPS non versati in modo da non dover subire perdite in termini di contribuzione.

Come recuperare i contributi INPS non versati

Se consultando l’estratto conto contributivo il lavoratore si accorge della mancanza di alcuni periodi di contribuzione ha facoltà di rivolgersi all’INPS. Si può cioè procedere alla denuncia del mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro. Occorre tuttavia agire con relativa tempestività perché di fatto esistono precisi termini di prescrizione. Il che equivale a dire che  il lavoratore che lascia trascorrere più di 10 anni dalla richiesta di recupero perde il diritto al riconoscimento contributivo.

Se il datore di lavoro non provvede a versare i contributi entro i termini previsti allora dovrà assicurare la cosiddetta rendita vitalizia reversibile. Si tratta di una strategia cui può ricorrere il datore di lavoro per “rimediare al danno causato al dipendente”. Tale rendita dovrà garantire al beneficiario che ha subito il mancato versamento dei contributi un assegno pensionistico proporzionato a quello che gli spetta in proporzione al buco contributivo.

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