Come aprire la cassetta di sicurezza del defunto senza l’Agenzia delle Entrate

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Conservare i propri oggetti preziosi, contanti e documenti importanti in casa non sempre è molto sicuro nonostante impianti d’allarme di ultima generazione. Sempre più persone preferiscono utilizzare la cassetta di sicurezza presso un istituto di credito anche per ragioni di privacy.

Infatti il titolare della cassetta può custodirvi qualsiasi cosa senza doverlo indicare alla banca, mentre quest’ultima non potrà in alcun modo controllarne il contenuto. La banca potrà conoscere solo il valore del contenuto dichiarato ai fini della garanzia in caso di furto o distruzione. Solitamente le banche prevedono come valore un limite massimo di 100.000 euro. Ma cosa accade se muore l’intestatario della cassetta di sicurezza? Che fine farà ciò che vi è contenuto all’interno? Gli eredi potranno chiederne l’apertura alla banca?

Come dovranno comportarsi gli eredi

L’istituto di credito dovrà bloccare sia il conto sia la cassetta di sicurezza del proprio cliente appena ha notizia della sua morte. Aprire la cassetta di sicurezza per gli eredi è fondamentale prima di tutto ai fini fiscali. Gli eredi infatti sono tenuti a riportare il relativo valore nella dichiarazione di successione. In secondo luogo, in quanto il defunto avrebbe potuto anche decidere di conservarvi al suo interno un testamento o qualche atto importante.

Tuttavia per aprire la cassetta è necessario seguire una procedura particolare ed è necessario l’accordo di tutti. Infatti l’art. 1840 del c.c. stabilisce che in caso di morte dell’intestatario non potrà consentire l’apertura della cassetta senza l’accordo di tutti gli aventi diritto. Qualora tra questi ultimi non dovesse esserci l’accordo, gli interessati potranno richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria.

Come aprire la cassetta di sicurezza del defunto senza l’Agenzia delle Entrate

Per aprire la cassetta di sicurezza si richiede la presenza di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate o un notaio che redigerà l’inventario del suo contenuto. Ma prima di procedere all’inventario il rappresentante dell’istituto dovrà indicare data e ora sull’apposito registro in forma cronologica, specificando le modalità di apertura e inventario. Nonché il nome del Notaio che effettuerà la procedura.

Se nella cassetta dovessero rinvenirsi beni di difficile valutazione dovrà nominarsi un perito per la valutazione dei beni e l’indicazione dei loro prezzi di mercato. Una volta redatto l’inventario questo viene sottoscritto in forma di verbale da tutti i presenti. Il verbale così redatto potrà essere allegato alla dichiarazione di successione per il pagamento delle imposte. Questa procedura ovviamente avrà dei costi anche elevati, in quanto oltre ad eventuali spese alla banca, gli eredi dovranno pagare anche gli onorari del notaio. Questi ultimi varieranno a seconda della complessità del lavoro svolto e dell’eventuale presenza del perito. Ecco pertanto come aprire la cassetta di sicurezza del defunto.

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