Che fine faranno i 6.000 miliardi di risparmi degli italiani in caso di guerra? Nessuno lo dice

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Italiani, popolo di risparmiatori per antonomasia. Oggi si stima un “gruzzolo” di almeno 6mila miliardi racchiusi in conti correnti, titoli, fondi, azioni e assicurazioni, un “tesoretto” su cui Italia e Europa vorrebbero tanto mettere le mani. Ci hanno provato con il green Deal, poi con il ReArm, senza successo o quasi. Ma la domanda che dovrebbe sorgere ora spontanea è: se la guerra in Medio Oriente si estende, che fine faranno tutti questi soldi? La risposta non è così scontata.

In caso di guerra cosa succede ai risparmi in banca?

Negli ultimi giorni si è assistito a un’escalation molto preoccupante delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente: l’attacco preventivo di Israele ai danni dell’Iran ha scatenato un conflitto molto duro sin da subito. A livello di Mercati, il prezzo del petrolio è già salito di oltre il 10%, e a cascata stanno aumentando i prezzi del gas, dell’oro, delle materie prime e a brevissimo ciò si ripercuoterà direttamente anche nei portafogli di italiani ed europei. La situazione è abbastanza preoccupante e gli scenari non sono rassicuranti, anzi: forse la guerra mondiale non è mai stata così vicina.

Certo, tutti sperano in una soluzione diplomatica ma è anche lecito chiedersi che fine faranno i soldi dei risparmiatori se il conflitto si espandesse e se l’Europa diventasse uno dei bersagli dei “nuovi nemici”. Beh, la risposta non è propriamente positiva. Ma facciamo un passetto indietro e andiamo ad analizzare i dati diffusi dalla Federazione autonoma bancari italiani: la propensione al risparmio degli italiani è in aumento, e dal 2019 in poi i salvadanai sono cresciuti di quasi il 30%. Solamente negli ultimi 2 anni, i risparmi (detenuti in varie forme e strumenti finanziari) sono aumentati del 4,3%. In totale, si stima che il tesoretto ammonti a più di 6.000 miliardi di euro.

Questo bel tesoretto potrebbe presto trasformarsi in pura “carta straccia”, o almeno buona parte di essa. Ipotizzando una crisi dovuta all’espandersi della guerra, bisogna considerare che in prima battuta ci sarebbero dei veri e propri assalti ai Bancomat, e soprattutto che non c’è abbastanza denaro contante per liquidare tutti questi soldi. Se le banche dovessero fallire, esiste il Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) che offre una garanzia fino a 100mi8la euro per ogni cliente. Ma, di fronte a uno shock più profondo, potrebbe dare forfait. Inoltre, il caos nei Mercati potrebbe far crollare il valore di titoli, azioni e fondi, facendo “bruciare” miliardi.

Il consiglio, dunque, è quello di monitorare attentamente i prossimi sviluppi circa i conflitti sempre più vicini, e di puntare su asset ritenuti “sicuri” anche in tempo di guerra, come l’oro e i metalli preziosi.

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