Cartella esattoriale: i 3 casi in cui non si deve pagare

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Cartella esattoriale: i 3 casi in cui non si deve pagare quali sono? Essi riguardano dei casi specifici. Vediamo allora come funziona la possibilità di evitare il pagamento per giusta causa e come agire in maniera corretta.

Quando giunge una cartella esattoriale all’indirizzo del contribuente, non si tratta mai di un avviso lieto e ben accolto. Sebbene la cartella di pagamento imponga il saldo del debito, esistono dei casi in cui la Legge consente al contribuente di scongiurare il pagamento. Si tratta di situazioni in cui non sono presenti le condizioni per poter assolvere al saldo. Quali sono queste condizioni e come si determinano? Prima di addentrarci nella questione è bene sottolineare un aspetto importante: per evitare il pagamento del debito è opportuno muoversi con una certa rapidità. Questo significa che è necessario che il contribuente impugni sin da subito l’atto di accertamento, prima ancora che giunga la cartella. In caso contrario, potrebbe essere troppo tardi per evitare il pagamento.

Quando si può evitare il pagamento

Cartella esattoriale: i 3 casi in cui non si deve pagare quali sono? Accade assai di frequente che gli avvisi di pagamento giungano tutti in un’unica soluzione anche quando si riferiscono a diverse imposte insolute. Questo potrebbe disorientare talvolta i contribuente che non sa quali pagamenti siano esigibili e quali invece possano ormai ritenersi nulli.

In alcuni casi, subentrano cause di forza maggiore che potrebbero giustificare il mancato pagamento. In altri, sono presenti dei vizi di forma che potrebbero sollevare il contribuente dall’obbligo di pagamento.

Se il contribuente è nullatenente

Una situazione in cui il pagamento diventa inesigibile è quello del nullatenente. Una persona classificata come nullatenente presenta le condizioni che rendono il pagamento della cartella impossibile in quanto ogni pignoramento risulta inutile. In questo caso, però, non è detto che il Fisco non proceda in tempi differiti all’azione di pignoramento. Attenzione però, questo non vuol dire che il pagamento si estingua a vita. Il Fisco potrebbe procedere in tempi diversi al tentativo di pignoramento, ad esempio. Come ricorda l’art. 2740 del Codice Civile, il debitore è obbligato a rispondere al saldo dei debiti con tutti i suoi beni, presenti e futuri.

Gli errori del Fisco e i vizi di forma

Un’altra occasione in cui il debito diventa inesigibile riguarda i casi in cui la cartella cade in prescrizione. Molte cartelle di pagamento presentazioni dei cosiddetti vizi di forma che le rendono nulle. In questi casi, quando si riceve un atto di notifica, è bene sempre controllare con attenzione alcuni dati per l’impugnazione della cartella. Nell’articolo “Attenzione, alcune cartelle esattoriali non si pagano più” si trova un elenco dettagliato di tutti i vizi di forma che rendono nulla la cartella.

La malattia grave del contribuente

Cartella esattoriale: i 3 casi in cui non si deve pagare. Uno di questi si presenta quando subentra uno stato di malattia molto grave. Si tratta di situazioni estreme in cui il contribuente registra una compromissione della normale attività lavorativa e quotidiana.

Se, in ragione della impossibilità al lavoro, sono subentrate delle difficoltà economiche, allora potreste rientrare tra quei casi di forza maggiore. In queste occasioni, potrebbe subentrare il difetto di colpa che giustifica il mancato pagamento.

In passato, alcune commissioni tributarie si sono espresse in favore di casi molto gravi determinati dalla malattia. Quando si verificano queste condizioni, tuttavia, è sempre utile affidarsi ad un legale rappresentante per la disamina della specificità della propria condizione.

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