Attenzione ai controlli del cambio di residenza, può scattare l’accertamento fiscale

residenza

Il cambio di residenza è soggetto a verifica, ed è regolato dal Regolamento anagrafico secondo l’articolo 19 del DPR 223/1986. La normativa afferma che l’ufficiale anagrafe deve verificare la sussistenza del requisito di dimora abituale dei soggetti che richiedono la variazione di residenza o l’iscrizione. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3841 del 15 febbraio 2021, chiarisce alcuni aspetti a cui fare attenzione e la collaborazione tra Comune e cittadini.

Attenzione ai controlli del cambio di residenza, può scattare l’accertamento fiscale

La normativa prevede che gli accertamenti per la verifica della sussistenza della residenza devono essere effettuati dalla Polizia municipale o dal personale comunale. Il fattore temporale per effettuare la verifica è di 45 giorni. Se nel corso degli accertamenti emergono delle discordanze tra il sopralluogo e le dichiarazioni rese, scatta la segnalazione.

Infatti, l’ufficiale di anagrafe ha l’obbligo di segnalare la situazione emersa alla competente autorità della pubblica sicurezza.

La sentenza

La Corte di Cassazione ha chiarito alcuni aspetti in materia di controlli sull’effettiva residenza, affermando un principio ben definito. Si tratta del principio della leale collaborazione tra Comune e cittadini, che deve considerare due fattori.

Il primo fattore precisa che la verifica deve essere condotta con serietà e deve accertare che la scelta del cambio di residenza o l’iscrizione sia effettiva e non di comodo.

Il secondo fattore precisa che il richiedente ha l’onere di indicare e motivare in modo chiaro i periodi in cui la sua assenza dall’abitazione sarà certa. In questo modo il Comune può programmare i controlli.

La pronuncia della Corte di Cassazione riguarda il rifiuto del Comune di Courmayeur a considerare due aspetti della residenza. Nello specifico:

a) elemento oggettivo: la permanenza in una località per un periodo prolungato, anche se non è prevalente;

b) elemento soggettivo: consuetudini di vita e delle normali relazioni sociali, affettive, familiari.

Quindi, attenzione ai controlli del cambio di residenza, può scattare l’accertamento fiscale. Inoltre, bisogna precisare che la residenza fittizia, oltre alla revoca del cambio, può far scattare i controlli fiscali e penali. La residenza fittizia, in alcuni casi, si configura nel reato in atto pubblico.

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