Assegno di disoccupazione, NASPI: arriva lo stop dell’INPS se non hai inviato questo documento anche con reddito zero

Arriva lo stop dell’INPS se non hai inviato questo documento-Pasquale Tridico-Presidente INPS

I lavoratori disoccupati per causa non imputabile loro e percettori di indennità di disoccupazione dovranno affrettarsi per riavere l’assegno mensile. L’INPS infatti avvisa della sospensione dell’erogazione della NASPI per coloro che non hanno effettuato questo importante adempimento. Ecco di cosa si tratta e cosa fare immediatamente.

In un periodo di crisi economica come questo, trovarsi senza lavoro è davvero un dramma per ogni famiglia, nonostante diversi aiuti economici come l’assegno unico. Tra gli obiettivi principali del nostro Ordinamento giuridico vi è la tutela dei lavoratori garantendo loro tutta una serie di diritti di carattere patrimoniale e personale. Si pensi, alle tutele per chi assiste un familiare disabile o per i lavoratori con disabilità. Al fine di garantire coloro che si trovano in stato di disoccupazione involontaria, il nostro legislatore, ha previsto, un’indennità mensile di disoccupazione.

In particolare la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, NASPI, istituita dall’art.1 D.Lgs. n.22/2015 ha sostituito le precedenti prestazioni di disoccupazione ASPI e MiniASPI. La Naspi si applica pertanto agli eventi di disoccupazione involontaria verificatisi dal 1° maggio 2015. Per ottenere tale prestazione sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei 4 anni precedenti l’inizio della disoccupazione. Per contribuzione s’intende anche quella dovuta ma non versata e sono valide tutte le settimane retribuite, purché risulti una retribuzione non inferiore ai minimali settimanali.

Quando viene erogata  

L’indennità viene erogata su domanda dell’interessato e deve presentarsi esclusivamente in via telematica, a pena di decadenza entro 68 giorni a partire dalla:

  • data di cessazione del rapporto di lavoro;
  • dalla cessazione del periodo di maternità indennizzato qualora la maternità sia insorta nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato;
  • dalla cessazione del periodo di malattia indennizzato o d’infortunio sul lavoro/malattia professionale;
  • dalla cessazione del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;
  • dalla definizione della vertenza sindacale;
  • dal 38°giorno dopo la data di cessazione in caso di licenziamento per giusta causa.

Possono richiederla i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione. Sono compresi gli apprendisti, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative, personale artistico. Nonché dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Assegno di disoccupazione, NASPI: arriva lo stop dell’INPS per questi lavoratori

Tuttavia, arrivano brutte notizie dall’INPS per molti percettori che non hanno comunicato il reddito presunto riferito al corrente anno 2023. In particolare con il messaggio n.790 del 23 febbraio, l’INPS ha comunicato la sospensione per questi lavoratori disoccupati che beneficiano dell’indennità di disoccupazione. Per chi non ha inviato la dichiarazione del reddito annuo presunto per il 2023, in ordine all’assegno di disoccupazione, NASPI arriva lo stop dell’INPS.

In particolare tale comunicazione, ai fini dell’erogazione della prestazione NASPI, già in corso di fruizione, doveva pervenire entro il 31 gennaio 2023. Pertanto l’INPS con il suddetto messaggio comunica l’urgenza di inviare al più presto tale documentazione per poter riemettere in pagamento le prestazioni sospese. Infine, precisa l’Istituto, tale adempimento è indispensabile anche per coloro il cui reddito presunto per il 2023 sia pari a zero.

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