Arrivano i controlli del Fisco sui ticket sanitari e molti rischiano di dover pagare sanzioni e multe per le loro autocertificazioni di esenzione

Fisco

Non sono poche le persone che  rischiano di dover  pagare la sanzione per i ticket sanitari non versati con le autocertificazioni. Tra furbetti, distratti e superficiali, arrivano i controlli del Fisco e questi stanno già scovando diversi casi di mancato pagamento del ticket da parte di soggetti che non erano esenti. E con le verifiche e gli accertamenti, sono partiti anche i primi verbali. Multe e sanzioni oltre al pagamento del ticket precedentemente dovuto. Molto dipende dal fatto che le regole per le esenzioni dal pagamento del ticket sanitario sono poco conosciute.

Arrivano i controlli del Fisco sui ticket sanitari e molti rischiano di dover pagare sanzioni e multe per le loro autocertificazioni di esenzione

Una notizia che sicuramente riguarderà una moltitudine di famiglie mette al centro dell’attenzione il ticket sanitario. Il contributo che tutti devono versare al Servizio Sanitario Nazionale come partecipazione alle spese dello Stato, è l’oggetto di un nuovo accertamento del Fisco. E iniziano ad arrivare già numerosi verbali ai cittadini.

Da anni le ASL hanno sollevato il problema relativo alle troppe esenzioni dal versamento del ticket sanitario da parte degli utenti. La regola che vuole l’esenzione richiedibile con semplice autocertificazione da chi deve effettuare una visita medica o una analisi di laboratorio è una vera anomalia. Soprattutto perché molti non conoscono i limiti e i requisiti per essere considerati esenti. Infatti occorre fare un distinguo tra chi approfitta di questa autocertificazione per frodare il Fisco e chi invece lo fa involontariamente. Non tutti sono furbetti o truffatori.

Chi ha diritto all’esenzione dal ticket sanitario secondo le normative

Il Fisco adesso passa al setaccio le autocertificazioni prodotte. Arrivano i controlli sui ticket sanitari per chi ha evitato di pagare sostenendo di essere esente.  L’esenzione dal pagamento del ticket sanitario invece, scatta solo se si rispettano i requisiti prescritti, siano essi quelli reddituali o quelli patologici. Le normative vigenti prevedono che in assenza di certificazione medica da dove si evince l’eventuale esenzione spettante, il cittadino può presentare autocertificazione. Ed è proprio questo il sistema più adottato per non pagare il ticket. Adesso il Fisco sta adottando l’invio di un verbale in cui si intima agli interessati di provvedere al versamento del ticket entro 60 giorni per non incorrere in sanzioni, anche se l’importo richiesto per regolarizzare la posizione è già caricato di interessi e spese di notifica.

Naturalmente si può contestare il verbale.

Se l’esenzione è spettante si può presentare istanza al Fisco per cancellare il verbale.  In questo caso i termini sono di 30 giorni. Va sottolineato che hanno diritto all’esenzione i bambini di età inferiore a sei anni se la prestazione sanitaria assoggettata al ticket era loro destinata. Stessa esenzione per i cittadini over 65 che hanno un reddito annuo aldi sotto di 38.500 euro.

Infine, esenti anche i disoccupati e i pensionati con assegno minimo over 60 e i loro familiari a carico. In questo caso i limiti di reddito sono fino ad 8.263,31 euro per i singoli, 11.362,05 per i coniugati e con l’aggiunta di 516,46 euro per ogni figlio a carico. Evidente che per ricorrere occorre produrre la certificazione che attesta il diritto all’esenzione, cioè iscrizione al collocamento, dichiarazioni dei redditi e così via.

 

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