Andare in pensione prima e perché con 40 anni di contributi meglio restare al lavoro

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Andare in pensione prima con le misure di pensionamento anticipato che il Governo ha deciso di intervenire ha i suoi vantaggi, ma ha anche svantaggi. Sono le regole di calcolo delle pensioni che vanno meglio conosciute che determinano queste situazioni.

E sono le regole del sistema pensionistico italiano a determinare dei pro e dei contro anche per delle misure che sembrano assolutamente favorevoli ma che invece non lo sono. Le nuove misure introdotte dalla manovra di Bilancio, infatti, determinano proprio queste problematiche.

Non sempre conviene lasciare il lavoro prima

Nel 2023 ci sarà una sola grande novità e si chiama Quota 103. La misura consente di andare in pensione con 41 anni di contributi ed almeno 62 anni di età. Ed è forse l’unica misura che non ha limitazioni e problematiche rispetto alle altre due novità che sono le proroghe di opzione donna e dell’Ape sociale. Tutte le misure di cui parliamo non sono ancora sicure al 100%. Per esempio opzione donna potrebbe essere corretta durante l’iter di approvazione della manovra finanziaria. Al momento consente di uscire già a partire dai 58 anni di età a chi ha avuto due o più figli. Poi consente l’uscita a 59 anni con un solo figlio o a 60 per tutte le altre lavoratrici.

opzione donna per chi ha o meno figli

Opzione donna per chi ha o meno figli-proiezionidiborsa.it

Al momento inoltre, l’opzione donna sembra avvicinarsi all’altra misura prorogata dell’APE sociale che consente l’uscita a 63 anni di età con 30, 32 o 36 anni di contributi versati.

Anche per opzione donna infatti si parla di pensionamento per invalidi, caregivers o disoccupati. Per l’APE sociale a questi soggetti si aggiungono i lavori gravosi. Per opzione donna invece si aggiungono i provenienti da aziende che hanno aperto procedure di crisi. Andare in pensione prima e perché con 40 anni non conviene parte proprio dall’analisi sia di opzione donna che dell’APE sociale.

Andare in pensione prima e perché con 40 anni versati forse è meglio attendere

Suggerire a qualcuno di lasciare il lavoro prima o di restare in servizio è sempre un esercizio azzardato. Infatti molto dipende da caso a caso. Dipende dalle condizioni fisiche di un lavoratore, dalla sua forza e pure dalle condizioni economiche. Da caso a caso può cambiare tutto. Certo, vista la piega che sta prendendo la previdenza, con 40 anni di contributi, specie una donna, potrebbe trovare sconveniente uscire dal lavoro con opzione donna. Alcune troverebbero conveniente restare al lavoro altri 22 mesi e accedere alla pensione anticipata che non ha le regole di calcolo penalizzanti di opzione donna.

perché rimanere al lavoro con opzione donna

Perché rimanere al lavoro con opzione donna-proiezionidiborsa.it

Il ricalcolo contributivo può portare ad una pensione tagliata anche del 30%. Ed una volta usciti dal lavoro con opzione donna, nulla può essere fatto per cambiare la decisione ed optare per un trattamento differente. Lo stesso discorso vale per l’APE sociale. In questo caso infatti il lavoratore non ha diritto alla tredicesima mensilità. Che però recupera a 67 anni quando l’APE si interrompe e si passa alla pensione di vecchiaia. Ma se il Governo nel 2024 varerà davvero la Quota 41 per tutti, allora un anno di lavoro in più può determinare una pensione comprensiva di tredicesima fino alla fine, e non monca di questa mensilità aggiuntiva per tutto l’anticipo come con l’APE sociale.

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