Alle elezioni in Grecia trionfano i conservatori di Mitsotakis

Alle elezioni in Grecia trionfano i conservatori di Mitsotakis-nella foto il Premier uscente Mitsotakis-proiezionidiborsa.it

Si sono svolte la scorsa domenica, 21 maggio, le elezioni politiche in Grecia per il rinnovo del Parlamento nazionale, registrando una non entusiasmante affluenza del 60,9%. Ma la quasi scontata vittoria del Premier uscente ha galvanizzato i mercati. Alle elezioni in Grecia trionfano i conservatori di Mitsotakis.

Il partito del premier uscente Mitsotakis, Nea Dimokratia, ha ottenuto un largo risultato, pari a quasi il 41% dei consensi elettorali (40,8% per la precisione), doppiando di fatto la coalizione di sinistra Syriza che si è fermata al 20,1% dei voti.

Seguono i socialisti del Pasok, in ascesa rispetto alla precedente tornata elettorale, con un rispettabile 11,5%; alle loro spalle il Partito comunista con un modesto 7,2% ed infine il partito Soluzione greca, con un risicato 4,4%, che gli consente però di superare la soglia di sbarramento, posta al 3%.

Verso un secondo voto

Si profila una seconda tornata elettorale che potrebbe tenersi già domenica 25 giugno o, al più tardi, il successivo 2 luglio.

Appare infatti chiara la volontà di Mitsotakis e della sua compagine di non stringere alcun accordo di governo con le altre formazioni, puntando decisamente ad un monocolore.

Si apriranno comunque le consultazioni, secondo quanto prevede la Costituzione ellenica, attraverso le quali il Presidente della Repubblica conferirà l’incarico di formare il governo ai leader dei primi tre partiti, uno dopo l’altro.

Impossibile formare una coalizione di governo

Stando alle dichiarazioni di Mitsotakis secondo cui “il partito Nea Dimokratia ce la può fare da solo”, non vi è alcuna intenzione di formare governi di coalizione con gli altri due partiti Syriza e Pasok i cui leader, seppure incaricati in seconda e terza battuta di tentare la formazione di un governo dal Presidente della Repubblica, non ne avrebbero i numeri.

Pertanto, stando alle attuali posizioni politiche e, soprattutto, alla matematica del voto, si profila con molta probabilità un secondo turno di voto di qui a breve.

Lo scenario del nuovo appuntamento elettorale

Il secondo turno prevede un premio di maggioranza per il primo partito, se supera il 25%, eventualità che per Nea Dimokratia sembra piuttosto probabile, per non dire certa.

In particolare, secondo la nuova legge elettorale, il partito che risultasse vincitore nella seconda tornata elettorale, potrebbe ottenere dei seggi premio che andrebbero da un minimo di 20 fino a un massimo di 50, in caso di superamento di una soglia pari al 40% dei voti, che Nea Dimokratia ha già dimostrato di poter varcare.

Pertanto, se venissero confermate le medesime percentuali di voto registrate al primo turno Nea Dimokratia governerebbe il Paese con una maggioranza di almeno 171 deputati, ben superiori a quelli ottenuti alle scorse elezioni del 2019, quando ne conquistò 158.

Alle elezioni in Grecia trionfano i conservatori di Mitsotakis: le promesse

Il cinquantacinquenne leader di Nea Dimokratia, Kyriakos Mitsotakis, laureato ad Harvard e con un passato di analista alla Chase Bank di Londra, appartiene ad una solida dinastia politica, visto che già suo padre era stato primo ministro della Grecia.

Nel presentarsi all’elettorato greco Mitsotakis ha scelto un profilo rassicurante, volto a far dimenticare al suo paese i dolorosi sacrifici economici che ha dovuto affrontare per uscire dalla spaventosa crisi del debito scoppiata negli scorsi anni. A maggio 2010, la troika BCE, Commissione e FMI aveva messo Atene sotto speciale sorveglianza. L’austerità è durata 10 anni.

Le sue dichiarazioni in campagna elettorale, infatti, sono state caratterizzate da promesse di un futuro prospero in economia e dal solido welfare: “Correremo più velocemente, per migliori stipendi, un migliore sistema sanitario e più posti di lavoro”.

Riuscirà a tener fede alle sue ottimistiche promesse?

La situazione economica greca

Mitsotakis ha beneficiato dei buoni risultati ottenuti in economia. Durante il suo primi mandato, Atene ha registrato una crescita molto elevata, un calo vertiginoso della disoccupazione e un bilancio pubblico in procinto di riguadagnare il rating di credito investment-grade dopo anni di status “spazzatura”. Il PIL della Grecia ha recuperato il livello del 2010, anno del primo default. La disoccupazione si è più che dimezzata rispetto al suo picco, le tasse sono calate e pensioni e salario minimo sono aumentati per la prima volta dall’inizio della crisi. Mitsotakis ha anche finanziato un piano infrastrutturale inteso a modernizzare le reti di trasporto con oltre

2300 interventi su strade, aeroporti, scali marittimi e porti turistici. Il risultato elettorale è stato ben accolto dai mercati. Il benchmark azionario di Atene è salito di oltre il 6% nelle ultime due salita, raggiungendo il livello più alto da luglio 2014. Il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è sceso al 3,89%, il minimo dal dicembre 2022, ben lontano dal 2015, quando la vittoria di Syriza fece crollare i titoli greci del 24% e il rendimento a 10 anni raggiunse il 19%.

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