Valerie la ragazzina in rosso tra le macerie, forse un fotomontaggio dal forte significato simbolico

macerie

Fa il giro social in ogni dove la foto della giovanissima Valerie con un meraviglioso abito rosso tra le macerie della guerra. Look studiatissimo, tutto pronto per debuttare al ballo di fine anno. Che non c’è e non ci sarà. 16 anni, Valerie è una studentessa di Kharkiv. Dall’immagine potremmo desumere abbia indossato l’abito per il ballo di fine anno per recarsi  tra le macerie dello scheletro fumante dell’Ucraina. Forse è un fotomontaggio. E se lo fosse, lo studio che c’è a monte riesce alla perfezione. Rosso su nero. Viso fanciullesco, candido, capelli raccolti. Sogni affondati. Testa reclinata in avanti e sguardo a terra.

La ragazza in rosso

Valerie, la ragazzina in rosso, arriva dalla galassia social. Il primo post pare sia made in Canada. Poi, si dice, a riprendere il tutto la zia della giovanissima. Comprendere se la foto sia reale o verosimile non è semplice. Anche se con un pizzico di malizia ci viene in mente la regia del «Presidente attore» Zelensky che in fatto di media e comunicazione social è ormai un guru. Per Zelensky i video e le foto tra le macerie con tanto di elmetto e giubbotto antiproiettile sono pensate, sebbene il fantasma cittadino sia certamente reale. Ne vediamo il fumo, i cadaveri, i resti evanescenti di strutture edili ridotte a scabrose colonne di cemento in bianco e nero.

Valerie la ragazzina in rosso tra le macerie, forse un fotomontaggio dal forte significato simbolico

La sedicenne Valerie si immortala con trucco e parrucca e le macerie su cui poggia il bellissimo vestito in tulle dovrebbero essere quelle della sua scuola. Delle aule dove Valerie studia fino al terribile 24 febbraio. Subito l’effetto emulazione. Altri liceali di Kharkiv ballano un valzer nel posto in cui sono. Davanti le fessure nere di edifici pubblici che non ci sono più. Al netto della propaganda, certamente l’Ucraina è invasa e subisce quella che i russi chiamano «operazione militare speciale».

Ma è guerra. Sporca guerra. E il significato simbolico del vestito rosso (saremmo curiosi di conoscere il nome dello stilista!) è forte. Poco spontaneo ma efficace. La vita che s’interrompe come i sogni propri della giovane età. La normalità che non c’è e al cui posto c’è una nuova vita sempre in grigio. Cielo scuro, orizzonti bui, fumo e cenere. E poi le sirene. Giorno dopo giorno, senza fine e senza pace.

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