La nuova, ennesima, dichiarazione di Trump sull’applicazione di tariffe all’UE dal 1° giugno al 50% ha innescato uno shock sulle Borse. Il Tycoon ha accusato l’UE, più di una volta, di essersi approfittata dell’America, e di recente ha rivelato che gli accordi “non stanno andando bene”. Una politica, quella del Presidente degli Stati Uniti, che viene definita “bizzarra”, ma ad un occhio più attento non può sfuggire l’ipotesi di operazioni di insider trading. Non a caso, il sospetto comincia a serpeggiare sempre di più tra analisti, politici e investitori, tanto che il senatore democratico Adam Schiff ha chiesto un’indagine, affermando: “Queste continue oscillazioni politiche offrono pericolose opportunità di insider trading”. Si tratta di affermazioni forti, ma che hanno una loro ragion d’essere. Andiamo dunque con ordine e cerchiamo di capire come mai le mosse del Tycoon destano sempre più attenzione e preoccupazione.
Cosa è successo dopo che Trump ha annunciato possibili Dazi al 50% all’Ue
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Le nuove “minacce” di Trump circa l’avvio di tariffe all’Europa sono su tutte le prime pagine dei giornali, perché com’è ovvio stanno scatenando shock sui Mercati e polemica politica. L’ipotesi di un avvio di Dazi dal 1° giugno ha avuto immediatamente ripercussioni sui principali Indici. In un batter d’occhio le borse europee hanno perso 183 miliardi e Piazza Affari ha chiuso con il segno negativo anche l’ultimo giorno di trattazioni. La segretaria del Pd Elly Schlein ha colto la palla al balzo per criticare il Governo Meloni, invitando la Premier a “parlare col suo amico Trump” per fermare questa “follia”, che innescherebbe ancora più criticità economiche, sia sul fronte delle commesse e degli investimenti che a livello occupazionale.
Funzionari di Stato Americano hanno fatto affari in concomitanza con le dichiarazioni di Trump sui Dazi
Il caos innescato dalle politiche tariffarie di Trump potrebbe svelare risvolti molto più profondi che all’apparenza, e anche (forse soprattutto) potenzialmente illegali. Secondo alcuni media statunitensi, compresa ad esempio la nota testata giornalistica ABC, sono emerse operazioni finanziarie “sospette” da parte di persone vicino alla Casa Bianca. I punti salienti delle “indagini” in corso, a seguito di controlli sui registri pubblici dei movimenti effettuati da dipendenti dell’esecutivo e assistenti del Congresso sarebbero questi:
- una settimana prima che Trump annunciasse un nuovo piano tariffario, “un funzionario chiave dell’agenzia che definisce la politica commerciale della sua amministrazione avrebbe venduto azioni per un valore di 30mila dollari“.
- due giorni prima dell’annuncio del “liberation day”, un funzionario del Dipartimento di Stato ha “venduto azioni per un valore di 50.000 dollari, per poi acquistare un investimento simile quando i prezzi sono scesi“.
- poco prima che Trump annunciasse un altro importante piano tariffario, “un avvocato della Casa Bianca ha venduto azioni di 9 società, come mostrano i registri“.
- una decina di noti miliardari, prima che Trump iniziasse ad annunciare Dazi, ha effettuato una grande vendita di titoli che poi sono crollati.
Si sta preparando uno scandalo di insider trading? I post su X e i sospetti che crescono
I fatti sopra riportati, in sintesi ovviamente, contengono tutto ciò che serve per innescare ampi dubbi sulle dinamiche degli annunci di Trump, pubblici e riportati sui Social. Tanto che qualcuno ha deciso di approfondire.
An insider trading scandal is brewing.
Trump’s 9:30am tweet makes it clear he was eager for his people to make money off the private info only he knew. So who knew ahead of time and how much money did they make? pic.twitter.com/AJbtEq372n
— Chris Murphy (@ChrisMurphyCT) April 10, 2025
Il senatore democratico Adam Schiff, come anticipato all’inizio dell’articolo, ha chiesto che venisse aperta un’indagine con urgenza; ma non è l’unico ad aver smosso acque molto torbide. Anche il senatore democratico Chris Murphy ha scritto su X che “si sta preparando uno scandalo di insider trading… Il tweet di Trump delle 9:30 chiarisce che era ansioso che i suoi uomini facessero soldi con informazioni private che solo lui conosceva. Quindi chi lo sapeva in anticipo e quanti soldi avrebbero guadagnato?“
Alexandria Ocasio-Cortez, rappresentante democratica di New York, avrebbe chiesto addirittura gli atti delle compravendite effettuate nelle 24 ore vicine alle dichiarazioni del Presidente Trump, affermando senza mezzi termini che “è ora di vietare l’insider trading all’interno del Congresso”.
Di contro, c’è chi sostiene che le numerose strategie di vendita siano state attuate proprio per i timori delle ripercussioni dei dazi, e che questa sia stata semplicemente un’intuizione fortunata. Coloro che hanno venduto in tempo hanno infatti poi investito in azioni ampiamente scese di valore.
Si tratta di meri attacchi politici o di una scomoda verità che presto verrà a galla? Al momento, si può solo aspettare l’evoluzione di questa “bagarre”, che comunque nei fatti ha già innescato conseguenze economiche concrete, a livello globale.