Si pagheranno meno tasse in Italia?

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Torna come un mantra l’interrogativo che attanaglia i contribuenti sul suolo italico. Si pagheranno meno tasse in Italia? Atteso per la giornata di domani un ulteriore confronto dialettico su detrazioni e scaglioni. La discussione graviterà attorno alla riforma fiscale secondo un calendario che prenderà fra poche ore. Roberto Gualtieri non abbandona le sue posizioni, si conferma prudente e cauto nell’annunciare margini di azione poco ampi. A suo giudizio, le uniche previsioni possibili possono essere effettuate sulla scorta di una variabile imprescindibile. Il potenziale di azione sarà cioè determinato dal successo con cui verrà ingaggiata la battaglia per stroncare l’evasione.

Riduzione di 1 o 2 punti percentuali delle aliquote

Se la domanda è: si pagheranno meno tasse in Italia? La risposta andrà ricercata all’indomani di un dibattito che vede fronteggiarsi diversi schieramenti attorno al taglio del cuneo fiscale. Ad essi corrispondono visioni diametralmente opposte che replicano ad una tesi con un’antitesi altrettanto valida. Ciò, in attesa di una sintesi che porti finalmente ad un provvedimento ambito: si pagheranno meno tasse in Italia. La proposta più abbordabile attualmente concerne le prime due aliquote e assicurerebbe buon umore ai cittadini cha vantano redditi medio-bassi. Ricordiamo che attualmente le aliquote sono fissate al 23% per redditi fino a 15mila euro, al 27% per redditi fino a 28.000. L’ipotesi che campeggia all’orizzonte della riforma fiscale guidata da Gualtieri prevede una riduzione di 1 o 2 punti percentuali delle aliquote.

E i redditi fino a 55mila euro

Nel dibattito attorno alle detrazioni e agli scaglioni è confluita anche l’ipotesi di diminuire l’onere fiscale anche per un altro scaglione Irpef. Nello specifico, la proposta riguarderebbe i redditi compresi fra i 28mila e i 55mila euro dal momento che vi rientra patisce una tassazione del 60%. Torna infine a rumoreggiare la richiesta avanzata tempo addietro dal Movimento 5Stelle che chiedeva la riduzione delle aliquote Irpef da 5 a 3. Il Ministro Gualtieri, lungi dal promettere miracoli, insiste sulla carenza di denaro nelle casse dello Stato e insiste sulle difficoltà intrinseche all’alleggerimento delle tasse.

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