Tutti i contribuenti che presentano la Dichiarazione dei Redditi avranno sicuramente sentito parlare delle detrazioni fiscali. Consistono in una riduzione dell’imposta lorda dovuta e si applicano sulla base del reddito complessivo del contribuente. In pratica, all’imposta lorda si rimuovono le detrazioni per calcolare l’importo netto da pagare. Le detrazioni possono essere fisse (ad esempio, pari al 19% sulla spesa totale) oppure variabili, a seconda del reddito. Oltre alle “classiche”, ce ne sono alcune poco conosciute che, però, possono far risparmiare ai contribuenti un bel po’ di soldi. Se si presenta la Dichiarazione dei Redditi in autonomia, a volte si rischia di perdere queste agevolazioni fiscali perché non se ne ha conoscenza. In particolare, ci sono 3 tipologie di detrazioni ancora poco utilizzate, ma che consentono di allegerire non poco il carico finanziario familiare.
3 tipi di detrazioni fiscali che forse non conosci
Detrazione del canone di locazione per studenti fuori sede
Le spese per l’affitto sostenute per gli studenti fuori sede possono essere detratte presentando il Modello 730. Dallo scorso anno, è stata introdotta una nuova regola per ottenere il beneficio: tra il Comune di residenza e l’università deve esserci una distanza di almeno 100 chilometri e, in ogni caso, devono trovarsi in due Province differenti. La detrazione va specificata nel Quadro E, righi E8-E10, e il codice da inserire è 18.
Detrazione degli interessi dei mutui per la costruzione della prima casa
I contribuenti possono detrarre anche gli interessi passivi di mutui ipotecari stipulati per acquistare l’abitazione principale. Il beneficio può essere richiesto dal contribuente acquirente e intestatario del mutuo, anche se l’immobile verrà adibito a prima casa di un suo familiare (coniuge, parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo grado).
In particolare, si può ottenere la detrazione IRPEF al 19% della spesa sostenuta, entro la soglia massima di 4.000 euro. Per i mutui intestati a più soggetti, il tetto di 4.000 euro è da considerare complessivo; se, dunque, si tratta di due coniugi, ognuno avrà diritto a un massimo di 2.000 euro. Le spese relative agli interessi passivi dei mutui che si intendono portare in detrazione vanno inserite nel rigo E7, sezione I, del Modello 730/2025.
Detrazione delle spese sanitarie per disabili
La detrazione delle spese sanitarie per disabili viene riconosciuta in misura del 19% per la parte eccedente la franchigia di 129,11 euro. Per alcuni ausili, cure e assistenza, tuttavia, si ha diritto alla detrazine IRPEF al 19% senza il limite della franchigia. Nel dettaglio, l’agevolazione senza franchigia si applica alle spese realtive a:
- trasporto in ambulanza del disabile;
- acquisto di poltrone per inabili e soggetti non deambulanti, di apparecchiature per il contenimento di fratture, ernie e la correzione dei difetti della colonna vertebrale e di arti artificiali;
- costruzione di rampe per l’eliminazione delle barriere architettoniche presso le abitazioni, adattamento di ascensori e installazione e manutenzione di pedane di sollevamento presso le abitazioni dei disabili;
- acquisto di sussidi tecnici e informatici per favorire l’autosufficienza e l’integrazione, ad esempio computer, cellulari per sordomuti, fax, modem;
- acquisto di cucine ideate per facilitare il controllo dell’ambiente da parte dei disabili;
- mezzi per l’accompagnamento, la deambulazione e il sollevamento dei disabili;
- acquisto di biciclette elettriche a pedalata assistita;
- servizi di interpretariato sostenute dai sordi.