Le ultime settimane hanno generato enorme apprensione a causa dei risvolti che ha assunto il conflitto in Medio Oriente. Lo schieramento degli Stati Uniti d’America ha rischiato di stravolgere non solo gli equilibri diplomatici ma anche quelli economici e finanziari. I mercati, infatti, non sono rimasti indifferenti all’espansione della guerra in Iran e alla temutissima minaccia dell’atomica. In particolare, se si guarda l’andamento degli ETF nell’ultimo mese, è possibile notare come ci siano settori che hanno preso il sopravvento: si tratta di quelli che investono nei titoli dell’uranio e dell’energia nucleare.
ETF che investono sull’uranio e il nucleare: stupisce il successo il Corea del Sud
Nella “guerra dei 12 giorni” tra Israele e Iran si è più volte parlato della corsa al riarmo e, in particolare, della minaccia delle armi nucleari. I timori, tuttavia, non hanno frenato gli investitori che, anzi, hanno puntato sui titoli dell’uranio e dell’energia nucleare. È quello che emerge dall’analisi compiuta dal JustEtf, da cui emerge che questi comparti hanno registrato performance tra il 21,6% e il 30,9% negli ultimi 30 giorni.
L’ETF che ha registrato il rendimento più elevato è il Global X Uranium, con 46 partecipazioni e un TER (indice di spesa complessiva) pari allo 0,65%. I Paesi di investimento del prodotto sono per circa il 30% il Canada, per il 21% gli USA e il 16% la Corea del Sud. La prima partecipazione è in Cameco, pari al 15%, che rappresenta la principale società di uranio al mondo, con sede in Canada.
Ma nell’ultimo mese c’è un ulteriore dato che è balzato agli occhi degli analisti: l’ascesa della Corea del Sud, un mercato che normalmente non vanta molti investitori in ETF. Nelle scorse settimane, nella Nazione è stato comunicato l’aumento della spesa pubblica per supportare le aree economiche in difficoltà; questa novità ha generato un incremento del 16% dell’indice Kospi della borsa coreana, replicato dagli ETF attivi in questa zona. Il primo ETF in Corea del Sud è il Franklin Ftse Korea, che vanta un TER dello 0,09% e 145 partecipazioni, ma presenta un grosso limite: la mancanza di diversificazione, perché l’intero capitale è distribuito sulla società Samsung.
Continua il periodo favorevole per gli ETF che puntano su oro e argento
Oltre ai settori dell’uranio e del nucleare, tra gli ETF azionari che hanno registrano performance positive nell’ultimo periodo ci sono quelli che puntano sulle società estrattrici di oro e argento. Tra di essi, spiccano l’ETF Global X Silver Miners (che ha ottenuto un aumento del 12,7%), con 249 milioni di masse e un ventaglio di 31 titoli distribuiti soprattutto in Canada (53%), negli USA (15%), in Messico (9%) e in Corea (7,5%).