La pace fiscale sarà oro dopo il record storico delle tasse da pagare per le famiglie e le imprese

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Grazie al Governo guidato dalla Premier Giorgia Meloni sono già arrivate, con il Decreto Aiuti quater, le misure per il contrasto al caro energia. E presto dovrebbero arrivare pure gli interventi per mettere in sicurezza i contribuenti che da un lato hanno dei debiti pregressi con il Fisco. E dall’altro sono impossibilitati a pagare le cartelle esattoriali.

In linea con le promesse fatte in campagna elettorale, infatti, è alle porte la cosiddetta pace o tregua fiscale del Governo di centrodestra. Per permettere alle famiglie ed alle imprese di avere più tempo per pagare le cartelle. Anche perché le procedure esecutive avviate dal Fisco, quando non si onorano i debiti tributari, spesso non portano a nulla.

La pace fiscale sarà oro perché in Italia la pressione tributaria è davvero alle stelle

Proprio quando il contribuente non ha i soldi per pagare. Anzi, con le ipoteche, con i pignoramenti e con i fermi amministrativi spesso non si fa altro che aggravare una situazione che, tra l’altro, è già pesante dal fronte della pressione fiscale.

Una recente analisi della CGIA di Mestre, infatti, rivela come in Italia sia stato toccato il record delle tasse da pagare. In quanto, considerando il rapporto tra le entrate tributarie ed il PIL, nel nostro Paese la pressione fiscale nel 2022 si attesta al 43,80%. Ecco perché la pace fiscale sarà oro.

Perché nel 2022 in Italia la pressione del Fisco è ai massimi storici

L’associazione degli artigiani mestrina, comunque, ha spiegato che la pressione fiscale non è aumentata a causa di nuove tasse, o comunque di maggiori imposte da pagare. Ma per effetto dell’aumento dell’inflazione, che ha fatto salire il prelievo sulle imposte indirette. Nonché il miglioramento del mercato del lavoro in Italia, nella prima parte del 2022, e la scadenza, sempre nel corrente anno, di proroghe e di sospensioni sui versamenti delle imposte poi cancellate con la fine dell’emergenza sanitaria per il Covid.

Non a caso, per il periodo che va dal mese di gennaio al mese di settembre del 2022, in Italia le entrate erariali sono cresciute sensibilmente. Così come comunicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). In particolare, c’è stata una crescita delle entrate erariali di 37 miliardi di euro rispetto al periodo gennaio-settembre 2020. E questo in forza a maggiori entrate da Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) per 17,8 miliardi di euro. Maggiori entrate per 8,9 miliardi di euro riconducibili ai versamenti IRES. E 5,5 miliardi di euro di maggiore IRPEF versata dai contribuenti.

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