Il Fisco si arma contro gli evasori

vantaggi fiscali

Gli eserciti del Fisco si armano di nuovi strumenti per dichiarare guerra agli evasori totali o paratotali. I primi controlli scatteranno ad aprile prossimo e saranno indirizzati ai conti correnti dei contribuenti per imporre una battuta d’arresto all’evasione. Obiettivo principe: restituire visibilità a patrimoni nascosti e rivelare incongruenze fra i beni posseduti e quelli dichiarati.

L’Archivio dei rapporti finanziari effettuerà dal 1 aprile dei controlli selettivi sui conti bancari di quelle persone fisiche più esposte alla seduzione dell’evasione. Con l’approvazione del decreto del Ministero dell’Economia prevista a fine marzo tremeranno le sorti del sommerso. Il Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti avverte che il Fisco ricorrerà ad un algoritmo in grado di verificare la legittimità di giacenze e bonifici.

Evasometro con anomizzazione

Ideato nel 2012 dal governo Monti, l’evasometro anonimizzato è attualmente usato dall’Agenzia delle Entrate per effettuare controlli incrociati su fatture e movimenti bancari. L’evasometro anonimizzato 2020 è supportato da SuperAnagrafe, un prodigioso database che verifica la congruenza fra conti bancari dei contribuenti e redditi da essi dichiarati. I controlli selettivi si estenderanno ai prodotti finanziari, alle obbligazioni, ai dati pagamenti e consumi, alle carte di credito e ai dati delle fatture.

Sulla scorta della Legge di Bilancio 2020,  eventuali anomalie riceveranno comunicazioni all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza. Inoltre oltre  a far partire  ulteriori accertamenti, al contribuente si chiederà  ragione delle incongruenze rilevate. In caso di documentazione ritenuta insufficiente,  si applicherà una “tassa sui risparmi”, cioè solo su quella porzione di reddito più elevata rispetto agli altri beni dichiarati. Qualora lo scarto fra il sommerso e il dichiarato si attesti al 20%, il contribuente potrà  difendersi prima di essere sanzionato.

Privacy e controlli

Il riconoscimento del diritto di difesa e di rettifica di dati non veritieri eviterà innumerevoli dissidi giudiziari e ricorsi. Garantirà inoltre il corretto trattamento dei dati personali già in possesso del patrimonio informativo dell’Agenzia delle Entrate. Lo stratagemma della pseudonimizzazione verrà regolamentato per evitare di intralciare l’identificazione del contribuente. Bisognerà attendere il decreto del Ministero dell’Economia previsto per marzo prossimo per conoscere nel dettaglio limiti e misure da adottare nel rispetto della privacy

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