Investire in diamanti è considerato da molti un modo sicuro per far fruttare i propri risparmi, perché sono valutati come un bene rifugio. In realtà, questa tipologia di investimento è molto complessa e presenta una serie di problematiche. Per evitare truffe, suggeriamo sempre di chiedere aiuto a un consulente esperto, che sappia trovare la soluzione più adatta ai propri obiettivi di investimento. Ma cosa bisogna sapere se si vuole puntare su questo asset?
Investire in diamanti: gli aspetti da considerare
I diamanti rappresentano la pietra preziosa per eccellenza e uno degli oggetti più bramati dalle donne e dai collezionisti perché, oltre a essere caratterizzato da grande bellezza, ha anche un enorme valore. Investire in diamanti è, oggi, considerato un modo sicuro per diversificare il proprio portafoglio, considerata l’incertezza che stanno attraversando i mercati azionari e obbligazionari. Per puntare su questo bene bisogna, innanzitutto, considerare quattro aspetti fondamentali: carati, colore, taglio e purezza. Nel dettaglio:
- i carati si riferiscono alla grandezza di un diamante (di solito, un carato è pari a 0,2 grammi), anche se non esiste una corretta corrispondenza tra carati e diametro;
- il colore indica la trasparenza della pietra preziosa. Più è trasparente, maggiore è la purezza e, di conseguenza, il valore del diamante;
- il taglio aiuta a capire la qualità della pietra, in base alla politura e alla simmetria;
- la purezza è il parametro usato per determinare la sussistenza di eventuali difetti (come crepe o diseguaglianze nel colore).
Le quotazioni dei diamanti variano a seconda delle qualità della pietra. Per avere un’idea, è utile consultare il listino Rapaport, aggiornato settimanalmente. In ogni caso, la quotazione può anche raggiungere decine di migliaia di euro all’anno.
Per l’acquisto di diamanti è previsto il pagamento dell’IVA al 22% (tranne per le zone franche, come Anversa, Le Havre, Genova, Rotterdam). Tali beni, inoltre, non entrano a far parte del patrimonio ereditario e, quindi, si tratta di un investimento quasi esentasse.
Quali sono i rischi legati all’investimento in diamanti?
I diamanti sono beni durevoli, che non subiscono gli effetti dell’inflazione, e sono resistenti, cioè non rischiano di deteriorarsi col passare del tempo. Attenzione, però, perché ci sono anche dei rischi legati a questa tipologia di investimento. Innanzitutto, non tutti i diamanti hanno un valore dal punto di vista finanziario, ma solo quelli dotati di un certificato di autenticità. Tale documentazione, nel nostro Paese, è rilasciata dall’Istituto Gemmologico Italiano di Roma e assicura che il diamante abbia un peso compreso tra mezzo carato e 2 carati e rispetti tutti i parametri di peso, purezza, colore e taglio.
I diamanti, inoltre, sono quotati in borsa in dollari americani e, in caso di conversione in euro, potrebbero esserci dei rischi. Poiché a questa tipologia di investimento non è riconosciuta natura finanziaria, non sono previste le stesse tutele riservate agli altri strumenti, come l’assoggettamento alla disciplina della Consob; di conseguenza, sono più frequenti i pericoli di truffe ai danni dei proprietari delle pietre.
In conclusione, investire in diamanti è un buon metodo per puntare su un bene rifugio e diversificare il portafoglio ma, per evitare sorprese, è necessario considerare anche le criticità e chiedere aiuto a un esperto.