Entro quanto tempo l’erede può impugnare la donazione che ritiene ingiusta?

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Talvolta, l’atto di generosità che determina la cessione di un bene da parte del donante verso un donatario, potrebbe ingenerare problemi con gli altri eredi. In questi casi, è frequente che si proceda con una vera e propria impugnazione dell’atto stesso. Ebbene, entro quanto tempo l’erede può impugnare la donazione che ritiene ingiusta? Seguendo le indicazioni dei Tecnici di ProiezionidiBorsa risponderemo a questa domanda.

Come funziona la donazione e quando richiede la sottoscrizione di un atto

La donazione, in qualità di azione liberale in cui una parte arricchisce l’altra, prevede sul piano giuridico alcune distinzioni. Esistono, infatti, delle donazioni di modico valore ed altre di non modico valore. Mentre la prima può svolgersi in maniera informale, la seconda necessita di un vero e proprio atto notarile. La disciplina normativa al riguardo dell’atto formale, segue quanto si dichiara nell’articolo 769 e seguenti del Codice civile. Se non si procede a tale sottoscrizione, infatti, la donazione può ritenersi nulla e priva di validità. Questa è una delle condizioni che determina la possibilità di impugnare una donazione.

Entro quanto tempo l’erede può impugnare la donazione che ritiene ingiusta?

Per la situazione che vi abbiamo appena descritto, non esiste un vero e proprio limite di tempo per l’impugnazione. Questo perché l’azione priva di atto notarile non cade mai in prescrizione. Ciò significa che gli eredi possono impugnare la causa in ogni momento e senza limiti di tempo.

Discorso differente meritano i casi in cui la donazione vada e ledere gli eredi che rientrano nel novero dei legittimari. Parliamo dunque di figli, coniuge o genitori del de cuius. Se la donazione ha leso la quota legittima di uno o più di questi eredi, l’impugnazione è possibile entro il termine massimo di 10 anni dalla morte del donante. In questo caso, si intenta una vera e propria azione di riduzione della quota legittima contro il donatario col fine di revocare la donazione stessa.

Il periodo di azione si estende fino a 20 anni quando il donatario cede il bene a terzi. In questo caso la restituzione si può richiedere entro il termine massimo di 20 anni dall’atto di donazione. In alcune circostanze, ricordiamo, è possibile anche chiedere la restituzione verso terzi eventuali acquirenti. Questo è quanto stabilisce l’art. 563 del Codice civile al riguardo. Ecco entro quanto tempo l’erede può impugnare la donazione che ritiene ingiusta.

Un ultimo caso in cui impugnare la donazione riguarda la revoca per ingratitudine. Questa è una situazione che si verifica quando il donatore è ancora in vita. In tale occasione è possibile revocare la donazione entro un anno dalla data in cui ha luogo l’evento scatenante la decisione.

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