Ecco perché l’assegno unico viene tagliato ai vedovi in maniera automatica dall’INPS

assegno unico

L’assegno unico e universale sui figli a carico di età fino a 21 anni non ancora compiuti è una misura che oggi conta 5 milioni di famiglie beneficiarie. La portata di uno strumento di questo tipo è talmente vasta che anche le notizie su presumibili modifiche da parte del Governo con tanto di aumenti, sono molto attese. Il Governo pare intenzionato a correggere il tiro, a cambiare per eliminare alcune problematiche che la misura oggi presenta. Prime tra tutte quelle relative alla poca differenza di importi che prendono le famiglie numerose. Inoltre la misura è stracolma di problematiche insite nel meccanismo con cui è calcolato l’assegno. Un tipico esempio è quello che riguarda situazioni di decesso di uno dei due genitori.

Ecco perché l’assegno unico viene tagliato quando muore uno dei due genitori

L’assegno unico e universale sui figli under 21 è una misura che per diritto non è collegata all’ISEE. Infatti non è necessario presentare la DSU e ottenere un ISEE in corso di validità per percepire la misura. Ma questo non vuol dire che l’ISEE non sia importante. Perché lo è per il calcolo della misura. Chi ha un ISEE fino a 15.000 euro prende un assegno unico da 175 euro a figlio. L’importo è a scalare per famiglie con ISEE sopra 15.000 euro e fino a 40.000 euro.

Oltre tale soglia si prende il minimo previsto di 50 euro a figlio. Ed è la stessa somma che prendono le famiglie prive di ISEE. Gli importi però possono salire con le cosiddette maggiorazioni. Le famiglie con almeno 3 figli, godono della maggiorazione di 85 euro al mese. Questo sempre con un ISEE uguale o inferiore a 15.000 euro, perché con un indicatore più alto, questa maggiorazione si abbatte fino ad arrivare a solo 15 euro per ISEE sopra i 40.000 euro.

Tutte le maggiorazioni e perché a volte vengono tagliate

Maggiorazioni anche per i figli disabili, variabili in base alla gravità della disabilità. Infine, maggiorazioni per madri con età inferiore a 21 anni o per famiglie dove entrambi i genitori lavorano. Quest’ultimo caso prevede una maggiorazione da 30 euro al mese in più per ogni figlio in presenza di ISEE fino a 15.000 euro. Poi si scende gradualmente fino a perdere la maggiorazione con ISEE sopra 40.000 euro. Questa maggiorazione è la più discutibile. Infatti nel momento in cui passa a miglior vita uno dei due genitori, l’INPS blocca la somma aggiuntiva. Venendo meno il fatto che ci siano due genitori entrambi lavoratori, la maggiorazione non è più erogata. Ecco perché l’assegno unico è tagliato, per il venire meno di una condizione utile alle maggiorazioni.

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