Da oggi 18 novembre è possibile inviare la domanda del diritto all’anticipo TFS-TFR. Dopo circa due anni dall’entrata in vigore del Decreto Legge n. 4/2019 si può accedere all’anticipo finanziario agevolato del TFS – TFR. La domanda di anticipo TFS–TFR è possibile inviarla da oggi, fino a 45mila euro, ecco le istruzioni.
I dipendenti pubblici
L’ultimo passo di questa misura, che ha avuto un iter molto lungo, è la certificazione rilasciata dall’INPS, necessaria per richiedere l’anticipo alle banche convenzionate fino a un massimo di 45mila euro sul trattamento di fine rapporto o fine servizio, chiamata anche “buonuscita”.
Questa misura è riservata ai dipendenti pubblici che accedono al pensionamento. Bisogna precisare che a differenza dei dipendenti privati, i dipendenti del settore pubblico percepiscono il TFS o TFR in tempi molto lunghi dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Il pensionato che ha ottenuto la certificazione INPS con l’importo della liquidazione, unitamente a tutta la documentazione prevista nel DPCM n. 51/2020, può inoltrare domanda di anticipo del TFS o TFR.
L’INPS ha pubblicato il messaggio n. 435 del 17 novembre 2020 con tutte le istruzioni. La domanda di anticipo TFS–TFR è possibile inviarla da oggi, fino a 45mila euro sul portale INPS.
Il richiedente deve possedere le credenziale per l’accesso al portale (PIN dispositivo, SPID o CIE o CNS).
Il servizio INPS mette a disposizione dell’utente due servizi dedicati:
a) quantificazione TFS
b) quantificazione TFR
La domanda può essere inoltrata anche tramite i patronati.
Nella domanda si potrà selezionare la richiesta di anticipo del D.L. n. 4/2019 o la richiesta di cessione ordinaria del D.P.R. n. 180/1950.
Domanda di anticipo TFS–TFR è possibile inviarla da oggi, fino a 45mila euro: le banche aderenti
Il contribuente potrà selezionare la banca che eroga l’anticipo tramite l’elenco banche presenti sul portale INPS.
Nella domanda il pensionato dovrà dichiarare con quale misura previdenziale si è usciti dal lavoro: quota 100 o Legge Monte – Fornero.
Il richiedente, infine, potrà scaricare dal Cassetto previdenziale la certificazione elaborata dall’INPS.