Come dividere i soldi lasciati in eredità sul conto corrente

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Il destinatario di un’eredità, come spesso accade, deve gestire e dividere con eventuali altri legittimari i soldi lasciati dal defunto sul conto corrente. In presenza o in assenza di testamento, gli eredi legittimi hanno diritto alla successione legittima. La legge tutela altresì i cosiddetti legittimari a cui spetta una parte di eredità a prescindere dalla volontà finale del de cuius. Per effetto dell’art. 457 del codice civile, “le disposizioni testamentarie non possono pregiudicare i diritti che le legge riserva ai legittimari”.  Da ciò si inferisce che il defunto non può dare disposizioni relative all’ammontare complessivo del patrimonio, soprattutto se sposato e con figli. Con la successione legittima si circoscrive quindi la parte di eredità vincolata su cui il testamentario non può pronunciarsi perché spettante di diritto ai legittimari.

La tassa di successione

L’art. 536 del codice civile individua i legittimari nel coniuge, nei figli legittimi, inclusi i legittimati e quelli adottivi, i figli naturali e gli ascendenti legittimi. Sono proprio i legittimari che, a seguito del decesso, si occupano del disbrigo di pratiche burocratiche, prima fra tutte la dichiarazione di successione. Non più tardi di 12 mesi dalla data del decesso, i successori devono inoltrare all’Agenzia delle Entrate la suddetta dichiarazione. Si devono inoltre accollare l’onere della tassa di successione il cui importo viene stabilito in base all’asse ereditario, ossia all’ammontare complessivo del lascito. Si dovrà anche affrontare la questione relativa a come dividere i soldi lasciati in eredità sul conto corrente. Perché solitamente si attinge in primis dai risparmi depositati dal defunto presso istituti bancari o postali. Ciò anzitutto per fronteggiare le spese funebri e i costi dettati da atti notarili, tributi, diritti catastali e tassa di successione.

Come dividere i soldi lasciati in eredità sul conto corrente

L’iter da seguire per acquisire la titolarità dei soldi lasciati sul conto dal defunto non è propriamente rapido. Ciò perché l’istituto di credito è tenuto alla tutela di tutti gli eredi legittimi e deve pertanto assicurarsi che tutti autorizzino qualunque operazione bancaria. Potrebbe accadere difatti che la longa manus di uno dei coeredi provveda ad effettuare dei generosi prelievi dal conto del defunto. E ciò all’insaputa e senza il consenso degli altri legittimari.

L’istituto bancario ove sono depositati i risparmi del defunto si tutela da eventuali contestazioni richiedendo l’atto di successione. Eroga in prima battuta e con il consenso di tutti gli eredi solo la somma di denaro necessaria per sostenere i costi della tumulazione. Una volta in possesso della dichiarazione di successione, ciascun erede individuato dal dettato giuridico ha facoltà di ritirare il contante a lui spettante. La parte di denaro che ogni erede potrà incassare è determinata dalla quota di eredità cui ha diritto che ha accettato la titolarità dei beni relitti.

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