Come chiudere una ditta individuale con debiti senza avere problemi

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Il Team di ProiezionidiBorsa intende oggi mostrare ai Lettori come chiudere una ditta individuale con debiti senza avere problemi. Il tentativo di fare impresa non sempre riesce a raggiungere i profitti sperati e talvolta diventa necessaria la cessazione dell’attività. Nei casi in cui alla chiusura dell’attività si debbano corrispondere anche dei pagamenti a debito, è possibile scegliere alcune soluzioni in base alle casistiche. Vediamo allora come si procede in simili circostanze.

Come funziona la ditta individuale in caso di chiusura?

Quando parliamo di ditta o impresa individuale, facciamo riferimento ad una delle forme giuridiche più semplici per l’avvio di un’attività. Essa infatti prende vita attorno ad un’unica figura che è quella dell’imprenditore. Proprio perché si tratta di una forma semplice, la ditta individuale non richiede un capitale iniziale di avvio o particolari requisiti per la costituzione. Alla semplicità dell’apertura, tuttavia, potrebbe non corrispondere il semplice decollo dell’attività. Quando gli affari vanno male, come chiudere una ditta individuale con debiti senza avere problemi?

Considerano gli aspetti formali della ditta individuale, possiamo dire che la persona che risponde dei debiti dell’impresa è l’imprenditore stesso. Egli ne risponde tanto con il patrimonio della ditta quanto con il patrimonio personale. Questo significa che in caso di fallimento, a fallire non è solo la ditta, ma anche la persona fisica dell’imprenditore. In tal caso, si dovrà provvedere alla sottoscrizione di una vera e propria dichiarazione di fallimento che richiede un iter specifico.

Cosa fare quando si presentano dei debiti al momento della chiusura dell’attività

Quando alla cessazione dell’attività si accompagna anche l’obbligo di pagare i debiti con i creditori, come funziona? Come chiudere una ditta individuale con debiti senza avere problemi? Sul punto è bene chiarire che l’estinzione della Partita IVA non chiude automaticamente i rapporti con i creditori. L’imprenditore che è andato incontro alla chiusura dell’attività, ha il dovere di saldare i propri debiti. In casi simili, egli è chiamato a pagare i debiti anche con il patrimonio personale laddove si ponga la necessità. I creditori, inoltre, possono avviare una vera e propria operazione di pignoramento laddove si manifesti la necessità.

Questo è quanto stabiliscono gli art. 474-512 del codice di procedura civile. Nel caso di un nullatenente, è possibile che i debiti che non ha saldato l’imprenditore passino ai suoi eredi in caso di accettazione dell’eredità. A tal proposito, è possibile capire come evitare la legittima in caso di debiti in eredità leggendo la pagina qui.

Una soluzione più comoda per l’imprenditore che non vuole dichiarare il fallimento ed intende ugualmente saldare i propri debiti risiede nel concordato preventivo. Si tratta di una sorta di accordo tra debitore e creditore che avviene per mezzo dell’avallo del tribunale. Ecco dunque come fare per chiudere la ditta senza avere problemi con i propri debiti.

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