Commento settimanale del vecchio Grim. Wood. Unfamiliar market. Ardoino. Wood nel suo paper tocca diversi temi che condivido e che ho più volte richiamato in miei precedenti commenti settimanali, dissento da Lui per la parte tail risk, ovvero dell’eventuale yield control in USA; per non parlare di quanto recentemente asserito da Bonzon (JB, articolo su FT in settimana) che per gli asset in usd non è tanto il rischio di return on capital quanto quello di ritorno a casa del capitale, mi sembra un’esagerazione. Capisco che, come ebbi a evidenziare tempo fa, gli americani con la loro ritirata da Kabul confiscarono le relative riserve usd dei Talebani con cui finanziarono i sussidi delle vittime delle twin towers : se non è “fottere” questo per usare un’ espressione cara al Tycoon!
La corsa all’Oro e le minacce di Dazi all’Europa
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Il lucidissimo ed encomiabile Panetta, in tema di confisca delle riserve usd russe, si è sempre schierato contro perché di indubbia pericolosità; i correnti massicci acquisti di oro dei cinesi ne sono una conseguenza: “you never know”, in caso di conflitto cinoamericano, potrebbero asserire i cinesi. Il paper di Wood scritto giovedì scorso manca della re escalation di Trump di venerdì, laddove il Tycoon si è “svegliato storto”, minacciando dazi del 50% all’ Europa, per la sua lungaggine a mediare con gli USA. Finirà, presumo che, ob torto collo, l’Europa comprerà dagli USA qualche porcheria di food ogm, qualche multa in meno a big tech USA, acquisti di armi in più , tra le altre cose. Non penso che Trump voglia arrivare al divide et impera finale di un’Europa, di per sé già divisa, un soggetto politico unico che non c’è, che non ha la forza del “dente per dente” cinese : Trump da debole col forte, forte col debole lo sa e ci marcia.
È seguita ancora la minaccia del 25% di dazi sugli I-phone apple venduti in USA ma prodotti altrove , dopo l’hedging di Cook in India; Cook peraltro caratterialmente non gliele manda a dire al Tycoon , l’osso è più duro rispetto all’ Europa. Dulcis in fundo l’illegale provvedimento che rispedirebbe a casa i 6000 studenti stranieri di Harvard, un please politico d’azzardo contro l’antisemitismo USA? Conseguenza, venerdì scorso borse europee / usa in ribasso, tassi usa con asset swap 10 yrs in rialzo a 60 bp, col 30 yrs, più del 10 yrs, osservato speciale , oltre il 5%, stabile intorno al 4% il 2 yrs. Per i tassi USA il problema settimanale è sembrata un’ asta a 20 anni coperta a stento ; anche i tassi a lunga in Giappone si sono portati su livelli max di quando il rapporto usdyen era a 90 contro i 140 correnti. Quel 90 /140 con tassi sui max la dice lunga circa la possibile minore partecipazione alle aste treasury dei giapponesi. Con 1.1 tr usd di debito Usa detenuto, il Giappone è il maggiore detentore estero di debito USA.
La confusione regna sovrana. Istruzioni per l’uso
Una settimana in cui per un economista che prevede stagflazione in USA going forward, vi è un altro che ipotizza inflazione al rialzo con crescita gdp better than, un altro che sostiene il contrario, un altro ancora bassa inflazione con crescita better than, in due parole, totale incertezza. Operativamente come ebbi a dire la volta scorsa, almeno in USA, l’indice S&P 500 mi dice ben poco a questi livelli, saremmo sulla parte alta di un trading range da headlines per qualche mese . Comprerei 10 yrs Usa solo in prossimità del 5% con eurusd intorno a 1.20, non ora.
D’altra parte il trump trading sembra perfettamente in linea col Demark di Kirsche ( Jeffrey) che già indicava da qualche giorno red light su S&P 500, con un primo livello di pull back / supporto a 5700 ; livello verso cui infraday venerdì scorso ci siamo avvicinati , per poi chiudere a 5.800. Equity europeo e cinese a mio avviso da sovrappesare, soprattutto se in Europa dovesse continuare il sell off di venerdì scorso per il 50% dazi. Peraltro anche per europa equity, il Demark consiglia quanto meno to stay sidelines.
Una settimana dove il passaggio alla Camera del “riconciliation bill ” mi è sembrato piuttosto espansivo almeno nel breve, cui poi deve aggiungersi la restrizione per tassazione / introiti da dazi , dove davvero al momento ogni cifra che circola sul mercato sarebbe come dare i numeri al lotto. Nei prossimi mesi sono prevedibili modifiche al Senato; ho l’impressione che fino ad agosto , con la discussione sul debt cealing , non si avrà un chiaro quadro del “beautiful bill”: incertezza su incertezza.
Qualche considerazione del “beautiful bill” riguarda la netta riduzione dei contributi alla green economy, e se ho ben capito una sorta di withholding tax per acquisti di treasury di selected countries, che potrebbe sfavorire proprio l’ Europa , tanto per cambiare.
Al Tycoon sembra poco interessare l’ Europa ; il suo dealmaking è sul versante arabo, dove la posta in gioco è molto più alta, con oltre 1 tr usd di ordinativi in arrivo per aziende USA e forse qualche hidden moral suasion per acquisti di debito usd. Venendo al secondo punto, quello dell’unfamiliar market ( all 2) ne capisco, da un lato, il senso corrente, dall’ altro, limitandomi agli ultimi 5 anni, di anni familiar, tra pandemia, guerre, Ai /M7 , fallimenti di regional bank, ne ricordo ben pochi.
Se unfamiliar, come si deduce dall’intervista, si riferisce a una più esaustiva attività di stockpicking infrasettoriale, che va oltre i soliti M7 , concordo appieno. La grande dispersione di performance, anche questa volta, è stata spesso condizionata da executive orders del Taycoon . Proprio mentre venerdì la borsa usa era in lettera l’executive order di Trump incentivante l’ energia nucleare dava un impulso ultra positivo ai titoli del comparto nucleare e uranio. Tra questi ultimi mi sembra interessante centrus ( LEU US ticker) / uranio arricchito. Per converso nei giorni precedenti l’ idea di abbattere il costo dei farmaci in usa e la spesa della mutua , per intenderci, onde raggiungere il duplice obiettivo di abbattere la spesa pubblica ed inflazione, ha generato un terremoto al ribasso nel comparto .
Unitedhealth, tra gli altri, hanno toccato oltre – 50% ytd , perdendo circa 250 bln usd di mkt cap , meta’ circa della mkt cap del listino italiano.
Bitcoin e crypto
Finisco con il punto che richiama Wood nel suo paper settimanale laddove asserisce , con esaustiva argomentazione , che Ardoino / Tether , the king of stablecoin, ( all 3) nell’ ambito di una sua metamorfosi , potrebbe scalfire parte del monopolio di alcune M7 . Questo nella settimana in cui il bitcoin tocca i massimi di sempre e gli USA con il cosiddetto genius act spingono per incentivare la diffusione delle stablecoin , con più stringente regolamentazione.
Ciò per avere compratori in più del debito usa, favorendo l’ assorbimento delle emissioni monster di notes/ treasury : il nightmare di Bessent resta quello di evitare in tutti i modi di bucare qualche asta. Da italiano , visto che ogni tanto parlo dell’ ” orticello domestico” , che tra banche e titoli della difesa, negli ultimi 5 anni può competere anche con le stellari performance di nvidia , se il duo Ardoino ( computer scientist ) / Devasini ( già chirurgo plastico torinese ) continuassero a scalare la classifica di forbes per
diventare non solo tra i più ricchi d’ Italia ma del mondo , ne sarei fiero, riecheggiando la famosa canzone dell’ “italiano fiero” , in tal caso, altro che orticello!
Al momento, rimanendo con i piedi per terra è ancora un wishfull thinking , nonostante il richiamo di Wood , che per quanto si sbagli anche Lui , resta pur sempre tra i primi 10/20 strategists più seguiti worldwide ; recentemente sempre più su una sponda opposta a quella di Zervos della stessa casa Jeffrey, una lotta in famiglia che seguo con interesse.
Circa Tether / Ardoino/ Devasini , chi ne ripercorre la loro storia nel tempo troverà sempre chi ne dice “peste e corna” e chi il contrario; purtroppo questi sono personaggi, alla stregua di Trump, divisivi. Limitandomi alla sua recente intervista allegata a Dubai 49 , scorgo questo processo di metamorfosi AI che va oltre la stablecoin , su cui concordo appieno, se poi come dice Wood , scalfendo il monopolio di qualche M7 sarebbe il max.
Peraltro da vecchio Grim, dove per vecchio s’ intende “arnese vecchio” che poco c’ azzecca con questo controverso mondo che verrà, suggerirei a Paolo (Ardoino) uno speed up della metamorfosi , poiché la concorrenza tra stablecoins s’intensificherà, anche se sono convinto che Lui saprà parare il colpo, avendo acquisito un vantaggio temporale enorme su nuovi coming competitors ,
certo una possibile acquisizione di Ripple di Circle non sarebbe indolore.
Quello che però non mi lascerebbe così tranquillo è proprio l’evoluzione del quadro normativo; se l’ Europa tra l’avvento di un eventuale euro digitale ( con tutta la solita lungaggine del caso…) e normativa micar , che Ardoino ha tanto contestato , su cui non mi pronuncio , ” it is gone” , chi ci dice che anche gli Usa , post Trump , non adottino una sorta di usd digitale ? Sarebbero dolori seri, non penso che la sola crescita da unregulated em countries basterebbe a tenenere in piedi un business model crescente , di puro stablecoin. Evidenzio che magari sto dicendo una sonora “cazzata” da incompetente del comparto , che compra qualche danieli risp / bmps/ intesa/ telecom it ( il famoso ” orticello”): corro al momento in formula 3 non penso mai di arrivare in formula
1 , per ironizzarci su.
Un’ autorità centralizzata saprebbe “i fatti miei”, per banalizzare, sosterrebbe Ardoino, d’accordo la privacy does matter, ma nella mia mente ritorna la soluzione brasiliana sulle carte di credito . Per intenderci il sistema paypal / square/ nexi ecc sarebbe quasi fallito in Brasile – la quotazione di panseguro a 8 rispetto a 60 di max ne è la riprova- , perché ? Una volta che si accentra il pagamento a livello governativo , per evitare di pagare inutili commissioni , se perdo la privacy verso un’ autorità centralizzata per comprare 1 etto di prosciutto chi se ne frega…
Un mondo che mi incuriosisce sempre di più
Una settimana che per restare nel mondo crypto, tra gli altcoin , vere e proprie tecnologie del sistema blockchain / tokenization che verra`, l’update di pectra , tecnologia innovativa per ethereum , dopo un crollo delle relative quotazioni da 4000 a 1500, ha riportato le relative quotazioni a 2500 , variazioni di prezzo tra su e giù da ” fuori di testa” , laddove la lotta con solana incalza sempre di più . Ripple, dopo il 5X dai min degli ultimi mesi, sembra invece in una fase di consolidamento . Un mondo che mi incuriosisce sempre di più.
Al riguardo comincio ad avere qualche mia personale certezza , sottolineo personale : nell’ ipotesi di creazione di oro digitale , il giorno dopo il bitcoin , che magari prima possa raggiungere l’infinito – si fa per dire- , possa andare a zero. Contrariamente a quello che pensa Ardoino , Bit non è affatto una moneta matematica; è un algoritmo matematico , yes, moneta, no, store of value digitale, yes.
Se a moneta sostituisco oro e a matematico la parola digitale quei 2 tr di mkt cap attuali , magari tra qualche anno diventati 200 tr chissà, 10 volte l’oro fisico, potrebbe trasferirsi sull’ oro digitale , lasciando i detentori del bitcoin col classico ” cerino in mano ” . Salverei poi una decina di altcoins, vere e proprie tecnologie del futuro in evoluzione , ripple, etherum, solana , l’oracolo chainlink , cardano, tether ….. 10 /15 altcoin che già ora si muovono correlate positivamente al nasdaq , diversamente dal Bitcoin più store of value, anche se con maggior volatilità poiché tra staking e quant’altro hanno nella sostanza scarsa liquidità , pur con mkt cap non piccole.
Presumo che nei prossimi 5/10 anni si possano fare/perdere i soldi della vita in questo comparto : sinceramente tra ethereum e solana , per esempio, non so chi vincerà, magari entrambi questi utility token; penso che neanche la pletora di fisici / matematici che lavorano sugli stessi 20 h al di’ lo sappiano ( mi dicono che quelli migliori siano proprio cinesi….ne prendo atto) , figuriamoci un incompetente come me.
Sulle altre 20.000 crypto circa, ho l’ impressione che , con qualche debita eccezione , siano piuttosto ” poubelle” da male affare. Finisco ricordando che la prossima settimana , al netto di qualche ulteriore sortita del taycoon e con le aste Usa che concentrate su scadenze più brevi non dovrebbero destare problemi, il tono del mercato equity lo darà la trimestrale di Nvidia. Circa l’ultimo speech di Jensen al computex di Taipei , le cose principali le ha dette Lui , per cui è probabile che il titolo col tempo possa continuare ad apprezzarsi; una cosa che mi ha colpito nel suo speech è che Jensen ha cominciato a parlare di quantum computing come tecnologia complementare alle sua : se lo dice lui ne prendo atto.
Peraltro per il quantum computing , dove finalmente per una volta anche l’ Europa non dovrebbe essere laggard, non vorrei che il relativo avvento sia più vicino rispetto a quanto fisici/matematici immaginavano qualche anno fa; da quanto leggo, molto dipenderà dal tipo di tecnologia utilizzata per arrivare al supercomputing quantum. A proposito di unfamiliar market in Usa , quei pochi
titoli del comparto , tra volatilità folli , sono già in più casi a circa + 100% ytd , anche se al momento profit less ; mi sono soffermato di recente su V-wave quantum , in stato avanzato per il lancio di un supercomputer quantum , ma davvero so poco.
Con Tesla, che oggi qualcuno ipotizza con target a 500 ( Wedbush) grazie a robotaxi / autoautonoma/ umanoidi….ev is over? Largo a byd dei cinesi? -si cominciò cosi , quando era tra 10/20 usd , solo Cathie Wood ci credeva, la storia si ripeterà col quantum?
Non lo so, stay tuned.
Time is for me more than half of the battle,diversamente da Munger/ Buffet che diceva ” Tesla non la compro ma non mi ci metto contro” , io utilizzo una terza via, da modified value investor : rubacchiare qualcosa al mercato , comprando porzioni piccole , da opportunista , di questi tech innovativi che esulano dai fondamentali, tutto fa brodo.
Bwe