Per diventare erede, occorre che il chiamato alla successione dichiari di volerla accettare oppure ponga in essere un comportamento che implichi una tacita volontà di accettarla. L’accettazione espressa può essere pura e semplice (si sostanzia in una dichiarazione formale con la quale viene manifestata la volontà di ricevere l’eredità senza riserve) oppure con beneficio d’inventario. Poiché l’accettazione comporta l’unione dell’eredità con il patrimonio del destinatario, se le passività ereditate sono superiori all’attivo, l’erede è costretto a ripagare i debiti del defunto utilizzando i propri averi. Proprio per evitare questo pericolo, è stato introdotto l’istituto dell’accettazione con beneficio di inventario. Quando conviene sfruttarlo?
Accettare l’eredità con beneficio d’inventario: in cosa consiste?
Il chiamato all’eredità, per evitare di dover rispondere con il proprio patrimonio delle passività ereditate, quando queste risultano superiori all’attivo, può accettare con beneficio d’inventario, ai sensi dell’articolo 510 del codice civile. Si consiglia questo tipo di accettazione quando non è chiaro inizialmente a quanto ammonti l’attivo e il passivo del patrimonio del defunto. In particolare, quando l’erede teme di vedere i propri beni personali sottoposti all’azione esecutiva dei creditori del defunto, l’istituto risulta utile a differenziare i due patrimoni. Tale tipologia di accettazione, invece, non ha senso quando si ha la certezza che le passività siano superiori. In queste ipotesi, si consiglia di rinunciare ad ereditare oppure di accettare in modo puro e semplice. Qualora si scelga questa opzione, chi accetta l’eredità dichiara espressamente di voler ripagare moralmente i debiti del defunto con il proprio patrimonio.
Ma quali effetti ha l’accettazione con beneficio di inventario nei confronti degli altri chiamati alla successione? L’accettazione con beneficio di inventario giova a tutti gli altri chiamati anche se fatta da uno solo di questi e anche quando l’inventario è compiuto da un chiamato diverso da quello che ha fatto la dichiarazione. Non può, invece, giovare in alcun modo a chi ha accettato l’eredità in maniera pura e semplice.
Attenzione, però, perché non tutti i soggetti coinvolti nel procedimento di successione hanno la possibilità di scegliere la modalità di accettazione dell’eredità. La legge, infatti, prevede delle specifiche ipotesi in cui si è obbligati ad accettare con beneficio d’inventario. Nella categoria rientrano i minori, i minori emancipati, gli interdetti e gli inabilitati, le persone giuridiche, le associazioni, le fondazioni e gli enti.
L’accettazione con beneficio di inventario ha, però, dei costi. Bisogna versare il contributo unificato di 98 euro e una marca da bollo di 27 euro per l’inventario e 294 euro per la trascrizione dell’atto. Sono, poi, previst costi aggiuntivi per le marche da bollo, nel dettaglio: due marche da bollo da 16 euro, una marca da bollo da 11,94 euro, una marca da bollo da 11,94 euro per il rilascio di una copia entro 5 giorni e una marca da bollo da 32,62 euro per il rilascio immediato.