Assegno unico rimodulato in base al numero dei figli, il piano strategico per aumentare le natalità

Assegno unico rimodulato in base al numero dei figli

Promuovere la natalità è l’obiettivo primario del Ministero per la Famiglia. Ed ad affermarlo è la ministra Roccella. In Italia si deve puntare sui nuovi nati che in Italia ha toccato la soglia dei 400mila. Bisogna stimolare le nuove famiglie, quelle giovani, a mettere al mondo figli. E serve uno stimolo forte che faccia comprendere che il Governo sostiene sia la maternità che la famiglia. Questo il piano specifico, che nei prossimi paragrafi cercheremo di illustrarvi.

Uno dei primi accenni di provvedimenti in favore della famiglia è quello dell’introduzione del quoziente familiare. Per ora utilizzato solo per la rimodulazione del Superbonus. Ma una delle prossime tappe del Governo è la revisione dell’assegno unico che al momento penalizza i nuclei familiari numerosi. Quelli con tanti figli. E lo ammette anche la Ministra che le famiglie numerose fino ad ora non sono state trattate bene dal Fisco. Si parla, quindi, di assegno unico rimodulato in base al numero di figli in modo proporzionale.

Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia

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Rimodulazione del sostegno alla genitorialità

Il primo osservatorio per l’assegno è stato convocato circa un mese fa e quello che ne è emerso non è piaciuto. I nuclei familiari numerosi sono stati penalizzati dal funzionamento dell’ISEE. Al punto che moltissimi possibili beneficiari hanno deciso di rinunciare a chiedere il sostegno.

Ma si fa anche una riflessione più profonda sulla natalità. Essa va di pari passo con lo sviluppo del Paese. E se non c’è lavoro solo degli incoscienti mettono al mondo figli. Occorre quindi una ripartenza del Paese per far ripartire anche le natalità. Le giovani coppie hanno bisogno di un posto, innanzitutto, in cui vivere. E soprattutto hanno bisogno di un reddito con cui arrivare a fine mese. Che non sia dato dal reddito di cittadinanza.

Stabilità e sostegno

Quindi, una rimodulazione dell’assegno unico potrebbe anche essere importante come aiuto. Ma per dare la spinta giusta alle nuove nascita bisogna mettere le giovani coppie nella condizione di voler mettere al mondo figli. E di essere nella condizione di poterli mantenere. Perché i figli non vanno solo fatti. Poi crescerli costa. E non basta un sostegno statale di 200 euro a far crescere un bambino.

Se si vuole realmente che la natalità riparta in Italia si deve dare stabilità alle giovani coppie e sicurezza.

Dare sostegno e stabilità alle coppie che vogliono un figlio

Dare sostegno e stabilità alle coppie che vogliono un figlio-proiezionidiborsa.it

Assegno unico rimodulato in base al numero dei figli è solo un primo passo

Rimodulare l’assegno unico, quindi, è sicuramente una buona cosa per venire incontro ai nuclei familiari numerosi. E questo aiuterebbe chi i figli ce li ha già. Ma sicuramente non sarebbe una spinta a farne per chi ha deciso che non può permetterseli. Perché non si mette al mondo un figlio contando unicamente su un aiuto dello Stato.

Mamma e papà, se hanno un minimo di responsabilità, prima di pensare a dare alla luce un bambino, pensano prima ad avere un tetto sulla testa. Ed almeno uno stipendio fisso che entra tutti i mesi. Poi magari pensano ad allargare la famiglia. E a quel punto, che ben venga l’aiuto dello Stato con l’assegno unico.

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