Ancora una volta i vertici FED affossano l’euro che continua a essere sui minimi da 2 anni a questa parte

euro dollaro

Nel corso di venerdì 22 aprile, il dollaro è risalito ai massimi da più di due anni dopo avere stentato nel corso della settimana. La forza del biglietto verde arriva dalle dichiarazioni di Powell. Il presidente della Federal Reserve, infatti, ha dichiarato che nella prossima riunione della Banca centrale verrà proposta una stretta di mezzo punto percentuale. Questo rialzo andrà ad aggiungersi agli aumenti dei tassi di quest’anno. Quindi, ancora una volta i vertici FED affossano l’euro che continua a essere sui minimi da 2 anni a questa parte.

L’aspetto interessante, però, è che secondo le dichiarazioni degli analisti riportate sulle riviste specializzate, anche in presenza di un tale rialzo ci sarebbe spazio anche per ulteriori incrementi dei tassi. Infatti, si fa notare come la FED non senta che probabilmente che si tratta di una stretta eccessiva. Anche perché, dopo che questi aumenti sono stati messi in atto, la politica monetaria sarà ancora accomodante.

Prima di procedere all’analisi dei grafici riportiamo una breve nota statistica sulla stagionalità del cambio euro dollaro che potrebbe favorire la moneta unica europea. Come si vede dal grafico seguente, marzo e aprile hanno una probabilità maggiore di chiudere al rialzo. Per cui, almeno da questo punto di vista, dovremmo attenderci un rafforzamento dell’euro contro il dollaro che, però, almeno per il momento, stenta ad arrivare.

Ancora una volta i vertici FED affossano l’euro che continua a essere sui minimi da 2 anni a questa parte: le indicazioni dell’analisi grafica

Il 15 aprile la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,0799, in ribasso dello 0,33% rispetto alla seduta precedente. La settimana, invece, si è conclusa con un ribasso dello 0,10%.

Time frame giornaliero

Nulla di nuovo rispetto a quanto scritto la settimana scorsa. La proiezione in corso è ribassista e il suo obiettivo più probabile potrebbe essere localizzato in area 1,0496 euro (I obiettivo di prezzo). Guardando il grafico, però, ci si rende conto che il supporto intermedio in area 1,0759 sta arginando la spinta dei ribassisti. Da notare che questo livello, già a marzo, aveva svolto egregiamente il suo compito di supporto alle quotazioni.

Settimana prossima, quindi, sarà decisivo quanto accadrà in prossimità di questo livello. La sua tenuta potrebbe favorire una ripresa dell’euro. Ripresa che verrebbe confermata da una chiusura giornaliera superiore a 1,0922.

Qualora, invece, si dovesse procedere al ribasso gli obiettivi più probabili potrebbero essere quelli indicati in figura.

euro dollaro

Time frame settimanale

Anche sul settimanale c’è un livello che sta frenando la discesa dell’euro contro il dollaro e passa per area 1,0731. Come sul giornaliero, questo livello sta frenando la discesa dell’euro, cosa che aveva già fatto nella primavera del 2020.

La mancata tenuta del supporto in chiusura settimanale potrebbe proiettare il cambio in area 1,03. In caso contrario, invece, solo una chiusura settimanale superiore a 1,0972 potrebbe far scattare un allungo rialzista verso area 1,1320. Gli altri probabili obiettivi al rialzo sono indicati in figura dalla linea tratteggiata.

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