Allarme prezzi petrolio: l’oro nero scende sotto i 60 dollari al barile ma cresce il pericolo per l’eccesso di produzione

Allarme prezzi petrolio: l'oro nero scende sotto i 60 dollari al barile ma cresce il pericolo per l'eccesso di produzione

L’OPEC+ (l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e alleati) ha confermato che, da giugno, aumenterà la produzione di petrolio fino a 411 mila barili al giorno. Il numero è superiore alle aspettative degli analisti, che avevano previsto un incremento a 137 mila barili. La situazione potrebbe ulteriormente mettere in pericolo l’offerta, vista la carenza della domanda. Nelle prossime settimane, dunque, il petrolio potrebbe risentire di una riduzione delle quotazioni, che si aggiungerebbe a quella riportata nell’ultimo periodo.

Nel mese di aprile, il prezzo del petrolio ha avuto il calo più significativo dal 2021, con il Brent e il Wti che sono scesi del 15% e del 16%. La crisi è stata generata dall’annuncio dei dazi da parte di Donald Trump e dall’inasprirsi della guerra commerciale con la Cina, che è attualmente uno dei principali consumatori di greggio al mondo.

“La produzione ha raggiunto il picco”, l’ammonimento che preoccupa gli analisti

"La produzione ha raggiunto il picco", l'ammonimento che preoccupa gli analisti

“La produzione ha raggiunto il picco”, l’ammonimento che preoccupa gli analisti

Il maggiore produttore indipendente di petrolio e gas statunitense, Diamondback Energy, ha comunicato che sarebbe stato toccato il picco della produzione di “shale oil”, perché nonostante il taglio dei prezzi, non ci sono stati vantaggi dall’aumento della produzione. Questi valori minimi, infatti, dovrebbero determinare una riduzione della produzione nel breve periodo.

La produzione di petrolio onshore degli Stati Uniti ha raggiunto il picco e inizierà a diminuire in questo trimestre“, ha evidenziato Diamondback in una comunicazione inviata agli azionisti. Le parole del colosso industriale, tuttavia, sembrerebbero in aperto contrasto con le idee del Presidente Donald Trump, che ha più volte sollecitato un incremento della produzione energetica statunitense.

Petrolio sotto i 60 dollari al barile: quale impatto sul costo della benzina in Italia e nel mondo?

Petrolio sotto i 60 dollari al barile: quale impatto sul costo della benzina in Italia e nel mondo?

Petrolio sotto i 60 dollari al barile: quale impatto sul costo della benzina in Italia e nel mondo?

Ma quale saranno le conseguenze del calo del prezzo del petrolio sui prodotti derivati, come la benzina e il diesel? È opportuno ricordare che gli effetti non saranno immediati, visto che i carburanti venduti presso le stazioni di rifornimento seguono il valore del petrolio del mese precedente, perché c’è bisogno di qualche settimana affinché le aziende di raffinazione acquistino il greggio per venderlo al dettaglio.

Di conseguenza, il recente calo delle quotazioni del petrolio non impatterà necessariamente il prezzo di benzina e gasolio. In base ai dati pubblicati dai gestori dell’Osservaprezzi del Mimit, tuttavia, c’è stata una flessione, con la benzina in modalità self che si è portata a 1,704 euro al litro e le varie compagnie che applicano costi compresi tra 1,691 e 1,719 euro al litro. Il prezzo medio del diesel self, invece, è di 1,598 euro al litro, con i marchi che rivendono tra 1,578 e 1,621 euro al litro.

Per l’Italia, potrebbero esserci delle variazioni di costo dovute alle tasse applicate sui carburanti; se, infatti, qui il costo medio al netto delle imposte è inferiore a quello degli altri Paesi europei, con l’imposizione fiscale, il prezzo per i consumatori risulta decisamente maggiorato, con picchi che rientrano tra i più elevati in Europa.

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