Se vuoi prelevare al bancomat devi chiedere l’autorizzazione: la nuova regola dell’Agenzia delle Entrate fa già discutere

lotta-al-contante-spagna-agenzia-entrate

Mentre la BCE annuncia l’euro digitale e rassicura sul fatto che non sostituirà il cash, la lotta al contante si fa invece sempre più dura. In Spagna oggi, per prelevare i propri soldi “di carta”, è necessario chiedere l’autorizzazione. A quando, anche in Italia? Sembra una norma distopica, e invece è pura realtà. In Spagna vige una nuova regola che sanziona i correntisti anche fino a 150 mila euro se prelevano contati senza l’autorizzazione. I fatti sono questi: da oggi in poi la persona che vuole prendere dal suo conto una cifra superiore ai 3 mila euro dovrà inviare apposita richiesta all’Hacienda, la loro Agenzia delle Entrate. Sono già disponibili i moduli e chi non rispetta la nuova Legge va incontro a sanzioni pesantissime.

Perché in Spagna non si può più prelevare contanti senza permesso?

La motivazione addotta dal Governo spagnolo circa la nuova norma sui prelievi bancari è la lotta all’evasione fiscale. Una lotta che, come sappiamo bene, è in atto anche in Italia e in tutta Europa. Garantire che il denaro circoli legalmente è comprensibile, ma è anche vero che norme troppo restrittive possono facilmente ledere i diritti dei cittadini. Non a caso, sono insorte ampie polemiche in seguito all’annuncio delle nuove disposizioni. Il rischio, tra l’altro, è che i clienti delle banche, per timore di andare incontro a multe salatissime, tornino a mettere i soldi “sotto al materasso”. Anche perché le restrizioni non si applicano solamente a cifre importanti come 3 mila euro o più: chi effettua operazioni intorno agli 800-900 euro rischia controlli e si deve segnalare anche l’utilizzo delle banconote da 500 euro (?). 

Quasi contemporaneamente, tra l’altro, aumentano gli annunci da parte della BCE di far partire l’Euro Digitale, il cui progetto è iniziato anni fa e che vedrebbe la fine del 2025 o l’inizio del 2026 come date di lancio ufficiale. Dalle informazioni divulgate al momento, si sa che questo “denaro virtuale” non andrebbe a sostituire il contante, ma sarebbe una forma alternativa di moneta disponibile per gli europei, e porterebbe vantaggio all’area euro in quanto allenterebbe la dipendenza dai circuiti internazionali, come Visa, PayPal, Mastercard e gli altri leader del comparto. Ma, a seguito di questa notizia che arriva dalla Spagna, potrebbe sorgere qualche dubbio: l’obiettivo ultimo sarà mica l’eliminazione totale del contante? E a quando norme come quella spagnola approderanno anche negli altri Paesi Ue?

I rischi delle limitazioni all’uso del contante: il digitale è ancora poco sicuro, i recenti black-out lo dimostrano

In spagna, lo ricordiamo, sono avvenuti due importanti mega black-out che hanno paralizzato completamente il Paese. Qualunque siano le motivazioni di questo disastro (energia green, utilizzo dei pannelli off-grid, attacco hacker….) non si può che convenire quanto sia fragile la struttura digitale, struttura che, va sempre ricordato, sta comprendendo sempre più servizi. Di fatto, le nuove norme impediscono ai cittadini di tenere una scorta di contanti per ovviare a eventualità del genere. 

Gli abitanti del Paese, durante l’interruzione di corrente, non hanno potuto utilizzare i mezzi pubblici per tornare a casa, mentre i commercianti hanno dovuto interrompere ogni attività. Inoltre senza corrente elettrica non è stato possibile effettuare alcun pagamento. Durante il secondo black-out, non funzionavano nemmeno più i numeri di emergenza. È chiaro che il contante, in situazioni di emergenza, resta un appiglio saldo, fondamentale per la sopravvivenza. Dunque non si capisce come mai la direzione sia quella di eliminarlo, o di renderne sempre più difficile l’utilizzo. La lotta all’evasione non è una ragione sufficiente. Tant’è che persino la Ue raccomanda di tenere, nello “zainetto della sopravvivenza” anche dei contanti.

La speranza è che le varie autorità europee si rendano conto che per quanto la tecnologia sia fondamentale per ottimizzare i servizi, è ancora altamente fallace e non priva di criticità.