Se hai iniziato a lavorare prima dei 18 anni puoi andare in pensione in anticipo grazie alle maggiorazioni contributive

Se hai iniziato a lavorare prima dei 18 anni puoi andare in pensione in anticipo grazie alle maggiorazioni contributive

Chi vuole accedere ai vari strumenti pensionistici, deve assolutamente raggiungere specifici requisiti anagrafici e contributivi. Non sempre, però, si riescono a rispettare le condizioni richieste, soprattutto a causa di carriere discontinue o retribuzioni basse. Per aiutare i lavoratori che solo per pochi anni non ce la fanno a maturare i presupposti necessari, ci sono delle agevolazioni. Una di esse è la cd. maggiorazione contributiva e permette di ottenere dall’INPS l’accredito di 5 anni di contributi ulteriori.

Lo sai che l’INPS ti regala 5 anni di contributi per la pensione?

Ci sono lavoratori a cui manca pochissimo per i 20 anni di contributi stabiliti dalla Legge Fornero per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria oppure per i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e i 41 anni e 10 mesi per le donne, per la pensione anticipata ordinaria. Se non si hanno altre opzioni a disposizione, restare a lavoro è l’unica soluzione; non tutti, però, sanno che è possibile sfruttare uno straordinario beneficio.

Grazie alle maggiorazioni contributive, chi per esempio ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni di età, se rientra nel sistema contributivo, può avvelersi del computo dei versamenti acreditati prima della maggiore età come 1,5 volte. Se, dunque, Tizio ha iniziato a lavorare dopo il 1996 a 16 anni di età e si ritrova 3 anni di contributi prima del diciottesimo anno, potrà far contare tale periodo come 4 anni e mezzo di contributi.

A chi si rivolge questa agevolazione?

La maggiorazione contributiva più conveniente è quella prevista per gli invalidi. In tal caso, l’INPS riconosce 5 anni di contributi in più ai lavoratori a cui è stata accertata una condizione di disabilità da un’apposita Commissione ASL.

Questi 5 anni di contributi figurativi vengono addizionati a quelli normalmete accreditati. In particolare, la Legge n. 388 del 23 dicembre 200, all’art. 80, comma 3, specifica che l’agevolazione è pari a 2 mesi di contribuzione per ciascun anno di lavoro effettivo che è stato svolto dopo il riconoscimento di un’invalidità pari almeno al 74% dal parte della Commissione ASL. Nello specifico, dopo tale periodo, i contributi valgono 1,2 volte (ad esempio, un anno di lavoro vale 14 mesi). Se il periodo lavorativo successivo al riconoscimento dell’invalidità è inferiore a un anno, la maggiorazione va determinata sulla base delle settimane di lavoro realmente svolte.

La richiesta per il riconoscimento della maggiorazione contributiva va effettuata insieme alla domanda di pensione, allegando la certificazione medica e sanitaria.

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