Pochi sanno che anche ai dipendenti pubblici può spettare questo beneficio per invalidi non gravi

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Per i lavoratori invalidi sono determinanti le agevolazioni ed i benefici che lo Stato mette a disposizione. Svolgere attività lavorativa, in molti casi, è molto più pesante per chi ha una forma di disabilità, rispetto al lavoratore normo dotato. E proprio per questo motivo, accanto a misure come la pensione di invalidità civile, la normativa mette a disposizione l’assegno ordinario di invalidità.

Si tratta di un beneficio che è diretto al diversamente abile che lavora, visto che richiede che siano stati versati almeno 5 anni di contributi. L’assegno ordinario ha dei requisiti specifici per l’accesso ma anche vincoli non indifferenti, come ad esempio il settore lavorativo. La misura, in linea generale, non viene riconosciuta al dipendente pubblico.

Assegno ordinario, requisiti e limiti

Cerchiamo di capire a chi spetta l’assegno ordinario di invalidità. Per poter richiedere la misura, che è equiparabile ad una pensione,  sono necessari precisi requisiti sanitari. Il lavoratore, infatti, deve avere una certificazione della perdita di capacità lavorativa superiore a due terzi. Ma non basta, visto che, come abbiamo anticipato, sono richiesti anche requisiti contributivi.

Per avere diritto all’assegno è necessario essere un lavoratore con almeno 5 anni di contribuzione totale, ma almeno 3 anni di contributi devono risultare nei 5 anni precedenti la domanda. Inoltre il beneficio è pensato solo per i dipendenti del settore privato e per i lavoratori autonomi.

Ma pochi sanno che anche ai dipendenti pubblici può spettare l’assegno ordinario di invalidità in alcuni casi.

Come previsto dalla circolare INPS 262 del 12 giugno 1984, sono esclusi dalla misura i lavoratori della Pubblica Amministrazione. L’INPS, infatti, spiega che possono accedere all’assegno ordinario di invalidità solo gli iscritti all’assicurazione generale dei lavoratori dipendenti (FPLD) o ai fondi per lavoratori autonomi. I pubblici dipendenti, invece, versano i propri contributi ad un fondo esclusivo dell’AGO (ex INPDAP).

Pochi sanno che anche ai dipendenti pubblici può spettare questo beneficio per invalidi non gravi

In alcuni casi l’assegno ordinario di invalidità spetta anche al dipendente pubblico. La normativa non richiede che ci siano contributi versati nel fondo per i dipendenti privati o nella gestioni per i lavoratori autonomi. Se un lavoratore pubblico, quindi, al tempo stesso svolge anche lavoro autonomo, avrà i contributi utili per accedere alla misura grazie ai contributi versati come autonomo. E questo è uno dei casi in cui il lavoratore pubblico può accedere all’assegno ordinario.

Un altro caso è quello del lavoratore del pubblico impiego assunto da poco: se nei 5 anni che precedono la domanda ha versato almeno 3 anni di contributi nel FPLD può chiedere l’assegno ordinario pur essendo un dipendente della pubblica amministrazione.

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