Passata, o quasi, la tempesta sui Mercati causata da Trump, adesso qualcuno comincia a fare i conti: e ciò che emerge non è molto edificante.
Sono almeno 10 i miliardari o personaggi di alto livello che, prima delle politiche tariffarie di Trump, hanno venduto ingenti quantità di azioni che erano arrivate a prezzi molto alti. L’agenzia di stampa Bloomberg, citando i dati del Washington Services, ha diffuso un’interessante classifica di chi e quanto si è arricchito anticipando le mosse del Tycoon.
Quante azioni hanno venduto i miliardari prima dei Dazi: non è che siamo di fronte a “insider trading”?
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Oggi, dopo neanche un mese dall’introduzione delle tariffe da parte di Donald Trump e il conseguente shock nei Mercati, sembra davvero strano sentir parlare di “miliardi bruciati in Borsa”, perché in realtà i personaggi più ricchi di miliardi ne hanno fatti tanti e forse a scapito di investitori poco lungimiranti; o forse perché avevano accesso a informazioni nascoste ai più. Sta di fatto che almeno 10 ricchi imprenditori hanno effettuato una grande “svendita” delle loro azioni, guarda caso poco prima che scoppiasse il caos. A mettere nero su bianco questo fatto è Bloomberg, e oggi possiamo sapere chi ha venduto e quanto ha guadagnato.
- Mark Zuckerberg ha venduto 1.102.945 azioni per un totale di 733.483.827 dollari da gennaio a marzo 2025, poco prima dell’avvio dei Dazi;
- Safra Catz, Ad di Oracle Corp., ha venduto 3,8 milioni di azioni per un valore di 705 milioni di dollari a gennaio: all’epoca valevano 180 dollari;
- Nikesh Arora, Ad di Palo Alto Networks Inc., ha venduto più di 2,36 milioni di azioni, per un valore di oltre 432 milioni di dollari;
- Max de Groen, direttore di Nutanix Inc. e partner di Bain Capital, ha venduto 5,5 milioni di azioni, per un valore totale di 409.805.000 dollari, ovvero 409,80 milioni di dollari;
- Chuck Davis, direttore di Axis Capital Holdings Ltd, ha venduto più di 4 milioni di azioni per un totale di 399,99 milioni di dollari.
- Stephen Cohen, presidente di Palantir Technologies Inc. ha venduto 4,06 milioni di azioni, per un valore di 337.239.916 dollari;
- Eric Lefkofsky, Presidente e CEO di Tempus AI Inc., ha venduto oltre 4 milioni di azioni, per un valore di oltre 231 milioni di dollari;
- Ted Sarandos, co-CEO di Netflix Inc., ha venduto 199.063 azioni, per un valore di quasi 195 milioni di dollari.
- Travis Boersma, co-founder e presidente di Dutch Bros Inc., ha venduto 2,5 milioni di azioni per un valore di 189.611.197 dollari.
Il decimo venditore “compulsivo” è Jamie Dimon, ecco cosa potrebbe nascondersi dietro la sua mossa
Se i miliardari di cui sopra hanno effettuato attività di vendita quasi “sospette”, anche il noto amministratore delegato di JPMorgan Chase & Co. non è stato da meno. Infatti, sempre di recente e in pieno caos dei Mercati, Dimon ha venduto una prima tranche di 866.361 azioni per un valore di oltre 233 milioni di dollari, il 20 febbraio 2025. Poi, il 14 aprile, ha venduto ulteriori azioni della Banca per circa 31 milioni di dollari.
Alcuni ipotizzano che ciò sia dovuto al fatto che Dimon, ormai 69enne, lascerà a breve il testimone al suo successore. Ma forse le motivazioni sono di tutt’altro calibro. Infatti lo stesso Dimon ha affermato – durante un’intervista con Fox Business – che la politica di Trump scatenerà molto probabilmente una grave recessione.
Penso che sia questo l’esito più probabile – ha spiegato ai microfoni – perché quando vedi un calo di 2000 punti nell’indice Dow Jones Industrial Average, è un meccanismo che si autoalimenta. Il crollo dei mercati – ha precisato poi – ti fa avvertire il fatto che stai perdendo soldi del tuo piano pensionistico e la risposta è che devi tagliare le spese
Più chiaro di così non si può. E dunque, alla luce delle scelte strategiche di Dimon e degli altri miliardari, non si può che constatare come in realtà i ricchi sappiano benissimo cosa fare anche in caso di emergenza. E che il resto delle persone e investitori dovrebbe prepararsi a una crisi economica molto peggiore del previsto.