Ecco come la legge sulle 35 ore potrebbe aiutare ad aumentare gli stipendi fino al 20%

Ecco come la legge sulle 35 ore potrebbe aiutare ad aumentare gli stipendi fino al 20%

Sarebbe un’autentica rivoluzione, indirizzata a rispondere alle richieste dei sindacati e dei lavoratori di diversi settori produttivi che lamentano da tempo l’inadeguatezza delle retribuzioni a fronte di ore di lavoro spropositate. Parliamo di una novità che riguarderebbe sia l’orario di lavoro sia il salario di numerosi dipendenti: la riduzione dell’orario e l’incremento di stipendio in specifici ambiti. Conosciuta come la “legge delle 35 ore“, potrebbe essere la svolta per migliorare l’intero sistema lavorativo. Ma di cosa si tratta?

Ben 280 euro in più di stipendio con 35 ore di lavoro: sogno o realtà?

Ore di lavoro ridotte a 35 e incrementi retributivi fino a 280 euro in determinati settori dell’industria. Questa è la proposta di numerosi sindacati. Secondo alcuni studi prodotti da esperti e tecnici, la salvaguardia della qualità della vita è fondamentale e non può prescindere da buone condizioni di lavoro.

Di conseguenza, ridurre le ore di lavoro e aumentare gli stipendi sarebbe un vantaggio per tutti, perché assicurerebbe dipendenti più produttivi e risultati migliori. Lo dimostrerebbero i risultati ottenuti da aziende globali molto conosciute, che già adottano una riduzione della settimana lavorativa (la famosa settimana corta) e hanno notato i primi miglioramenti in termini di performance. In pratica, non sempre lavorare di più porta guadagni maggiori.

Il rinnovo del contratto e il miglioramento della vita lavorativa

In Italia, gà da un anno alcune delle maggiori sigle sindacali (tra cui FIM, UILM, FIOM, CGIL, UIL) hanno avanzato diverse richieste per la riduzione dell’orario lavorativo. Il settore in cui questa necessità è maggiormente avvertita è quello metalmeccanico, che conta tantissimi dipendenti (circa 1,5 milioni).

Tra le varie proposte, ci sarebbe quella di aumentare lo stipendio di 280 euro e di ridurre a 35 le ore di lavoro settimanale. Sembrerebbe che questa linea sia quella approvata anche da Federmeccanica e Assistal. Nel pacchetto delle proposte, quindi, un occhio di riguardo è assegnato alla vita privata dei lavoratori e alla possibilità di conciliarla a meglio con quella professionale. La riforma potrebbe andare di pari passo con l’incremento dei benefit aziendali, esentasse, per il 2025, fino a 1.000 euro e fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

In pratica, l’obiettivo principale è assicurare una vasta e solida rete di misure capaci di donare ai lavoratori non solo premi di produttività e misure di welfare, ma anche un’adeguata organizzazione dell’attività produttiva, che tenga conto delle esigenze personali e familiari.