Il libretto postale è uno degli strumenti di gestione del risparmio più longevi tutt’ora esistenti, nato nel lontano 1875. Nei decenni ha subito molteplici aggiornamenti e modifiche e oggi è disponibile sia nel formato cartaceo sia in quello dematerializzato e a volte corredato anche di IBAN. Il titolare di un libretto postale può delegare una o più persone alla gestione dello stesso, fino a un massimo di quattro delegati. Ogni nuovo delegato rappresenterà il titolare del libretto nei suoi rapporti con Poste Italiane. Per il conferimento della delega, l’interessato deve compilare e sottoscrivere la relativa documentazione e depositarla presso una delle tanti sede territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Delegato e eleganti, inoltre, devono avere la piena capacità di agire. Ma quali operazioni può compiere il delegato di un libretto di risparmio postale?
Cosa può fare il delegato di un libretto postale? Occhio ai limiti derivanti da una fondamentale distinzione
Come abbiamo anticipato, il libretto postale può essere sottoscritto sia in formato cartaceo sia dematerializzato. Non si tratta di una distinzione meramente lessicale, ma contribuisce a individuare due differenti prodotti, anche in relazione alla delega. Il titolare del libretto cartaceo può, infatti, indicare eventuali limiti dei poteri di rappresentanza conferiti al delegato. Nel caso del libretto dematerializzato, invece, l’intestatario può conferire solo la delega generale a operare sul rapporto. In questo caso, il delegato riceve una Carta Libretto intestata.
Il delegato può effettuare tutte le operazioni consentite, in nome e per conto dell’intestatario, a eccezione di quelle eventualmente escluse nel libretto cartaceo, per la presenza di specifici limiti ai poteri di rappresentanza. In particolare, può versare denaro contante o assegni sul libretto, prelevare contanti, consultare il saldo e la lista dei movimenti disporre bonifici o altri trasferimenti di denaro. Il delegato può anche rendere, sempre in nome e per conto del titolare del libretto, tutte le dichiarazioni richieste.
Il delegato può revocare la delega?
Contrariamente a quanto si possa pensare, il delegato non ha la facoltà di revocare la delega, perché questa decisione spetta al l’intestatario del libretto e va comunicata a Poste Italiane. La revoca, dunque, non è opponibile a Poste italiane fino a quando questa non avrà ricevuto, presso lo sportello del territorio di radicamento, la relativa documentazione scritta. Quest’ultima dovrà essere presentata direttamente presso gli uffici oppure inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Solo al termine di tale iter burocratico la revoca viene resa opponibile a Poste italiane, a partire dal giorno dopo la ricezione della comunicazione. In conclusione, le operazioni che il delegato può compiere in nome e per conto dell’intestatario del libretto postale sono molteplici e rendono questo strumento di risparmio particolarmente amato anche dai più scettici.