Wall Street verso nuovi record a maggio

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Il combinato disposto che si sta formando, tra i nuovi record di Wall Street e le elezioni europee dal probabile esisto sconvolgente, fa tornare in mente l’adagio: “sell in May and go away”.

Non che ci aspettiamo l’inversione del trend rialzista di lungo termine ma, sfogata l’onda rialzista sui target di massimo mensile di maggio (verranno raggiunti il 10 o il 22 maggio?), le prese di beneficio si faranno sentire e un ritracciamento sarà quasi, direi, dovuto.

La settimana in partenza il 29 aprile sarà proprio quelle che confermerà come valido questo scenario.

Dapprima consentendo una chiusura di aprile senza sorprese e poi avviando il mese di maggio con ancora un buon flusso di compratori.

Denaro che se non si farà sentire entro l’ottava entrante lo farà su quella immediatamente successiva.

Questo disegno si presenta valido sia per gli indici di Wall Street che, in generale, per un po’ tutte le principali Borse mondiali.

Vediamo ora se dal punto di vista dei dati macroeconomici (calendario) la settimana entrante ci prospetta qualche step particolare da superare.

Inflazione unica vera paura per Wall Street

Come anticipato nei giorni scorsi, ad oggi, il vero rischio per Wall Street con i suoi prestigiosi indici di borsa viene da una eventuale ripresa dell’inflazione.

Ebbene proprio lunedì 29 avremo un primo importante riscontro.

Non traggano in inganno le due stellette di importanza attribuite al dato.

In questa fase di “dominazione monetaria” il dato sull’inflazione USA  è in assoluto il più importante.

Gli indici dei prezzi in accelerazione di fatto costringerebbero la FED a mutare nuovamente  politica monetaria.

E sappiamo molto bene quanto una FED nuovamente restrittiva potrebbe incidere negativamente sul sentiment delle borse.

Personalmente non credo che un rialzo dei prezzi, tanto più significativo, sia alle porte.

Occhi aperti comunque, anche un decimale all’insù potrebbe dare comunque una scossa di volatilità a Wall Street.

Martedì e mercoledì, giornate intense

Martedì e mercoledì saranno giornate intense  con una raffica di PIL (Francia, Italia e UE) circondati da dati su prezzi e occupazione in vari paesi.

Un mix di dati potente che si aprirà all’alba di martedì con un PMI cinese molto atteso per confermare la rapida ripresa dell’economia di Pechino dopo le riforme espansive adottate.

Molto difficile che escano tutti dati positivi o viceversa negativi, quindi al tirar delle somme le borse potrebbero anche volteggiare in range.

Per quanto ci riguarda attenderemo fiduciosi il dato sul PIL italiano in grado di dare la scossa sia al FTSEMIB che al BTP futures, ieri comunque tornato brillantemente sopra quota 130…

Il tutto  in attesa poi di muoversi  in modo direzionale, passato un primo maggio a scartamento ridotto visto che solo Wall Street e Londra ignoreranno la Festa dei lavoratori.
Quindi dinamiche giornaliere limitate ma solo come numero di mercati aperti, sul fronte macroeconomico invece meglio mantenere la soglia di attenzione alta.

Non a caso per mercoledì in Gran Bretagna verrà pubblicato l’atteso dato sui direttori degli acquisti.

Nel primo pomeriggio negli USA conosceremo l’aggiornamento della variazione dell’occupazione non agricola.

Dato sempre attesissimo anche sul fronte valutario.

Germania in crisi o no?

Il dato sui direttori degli acquisti del settore manifatturiero in Germania in uscita giovedì mattina potrà chiarirci meglio se davvero la Germania è in piena crisi o se ha subito soltanto un rallentamento del ciclo economico.

Curiosità anche per il dato sul PIL di Hong Kong…

Ma soprattutto nel pomeriggio oltre al consueto appuntamento coi dati sulla disoccupazione USA ci soffermeremo sul costo unitario della manodopera.

Altro dato, quello del costo del lavoro, legato strettamente all’inflazione ed ai suoi eventuali effetti sulle politiche della FED.

Anche per venerdì dati TOP: Wall Street e le borse alla finestra

Come sempre i primi giorni del mese sono ricchi di dati significativi.

E venerdì 3 maggio non farà eccezione.

In mattinata passeremo dai Direttori degli acquisti britannici all’indice dei prezzi in area UE.

E per la verità non ci attendiamo grandi sorprese negative al riguardo.

Nel pomeriggio Wall Street sarà concentratissima sul dato delle buste paga non agricole e soprattutto sul tasso di disoccupazione.

Se, come nella norma, non vi saranno sorprese Trump potrà “tranquillamente” abbandonare l’idea di forzare la mano della FED sul fronte del taglio dei tassi di interesse.

E Wall Street e le borse in genere partire alla carica verso i target rialzisti di maggio…

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